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Gregoire Defrel è un giocatore della Roma: al Sassuolo vanno 20 milioni più 3 di bonus. L'attaccante classe 1991 può giocare sia come punta sia come esterno e viene da un'ottima stagione in maglia neroverde. Conosciamolo in 10 schede.
1) Metà Antille, metà Bretagna
La madre di Gregoire è nata in Bretagna e lavora in una casa di riposo. Il padre è originario della Martinica, un'isola delle Antille francesi, e venne in Francia per lavorare come barelliere all'ospedale. I due decisero di trasferirsi insieme a Parigi, nella zona di Meudon, a maggioranza musulmana: «Sono cresciuto fra bambini di religioni diverse, senza problemi di convivenza», ha raccontato una volta il calciatore.
2) 1991 o 1992?
Defrel indossa la maglia numero 92, ma è nato nel 1991. Il motivo è semplice: il numero non indica il suo anno di nascita, ma il il dipartimento di Parigi in cui è cresciuto: Hauts-de-Seine, la parte ovest di Parigi. Ricordate Menez? Indossava il 94, relativo alla parte sud-est, per lo stesso motivo.
3) Dalla banlieue al cielo
Prima dell'acquisto da parte del Parma nel 2009, Defrel aveva giocato solo nel calcio amatoriale, con la squadra di Chatillon. Un giorno un procuratore organizzò una partita tra giovani promettenti della periferia di Parigi e fu segnalato al Parma, che lo portò in Primavera e lo introdusse al mondo del calcio professionistico.
4) «Ci vediamo fra tre giorni»
Quando arrivò la chiamata del Parma, era restio ad andare a fare il provino: si sentiva già realizzato. Fu il padre a convincerlo. Si portò una borsa con pochi vestiti, senza nemmeno salutare gli amici, convinto di tornare dopo tre giorni. Non tornò più e per alcuni giorni i compagni di squadra gli prestarono i vestiti, finché il padre gli portò una valigia.
5) Sovrappeso
Nel periodo in cui sostenne il provino al Parma, Defrel pesava 85 chili. Ha raccontato di aver giocato una partitella estiva con 40 gradi e di aver chiesto il cambio dopo 5 minuti. Ma il responsabile del vivaio, Francesco Palmieri, notò alcune giocate nell'uno contro uno e gli chiese di restare. Ovviamente lo mise a dieta. In un'intervista a 'la Repubblica' ha raccontato: «Non era colpa mia, nessuno mi aveva insegnato l'importanza dell'alimentazione per un calciatore. Un giorno a Cesena Bisoli mi chiese: "Defrel, cosa mangi di solito?". E io: "Tortelli, pollo al curry, salse". Lo spogliatoio scoppiò a ridere. Da allora, pasta in bianco e bresaola».
6) L'esultanza del 'bandito'
Defrel festeggia spesso i propri gol alzandosi la maglia sopra il naso e mimando una mitragliatrice. E' un'esultanza inventata dai suoi amici parigini, che lo vengono spesso a trovare, ma non è cattiveria: «Per me è un gioco da bambini», ha spiegato nella stessa intervista.
7) La squadra del cuore
Da buon parigino, Defrel tifa Psg. In passato ha dichiarato che indossare la maglia della capitale francese sarebbe il suo sogno.
8) La via Emilia
L'antica strada romana sembra legata al suo destino. Prima di approdare alla Roma, escludendo il prestito al Foggia, ha giocato solo in città situate sulla via Emilia: Parma, Cesena, Sassuolo.
9) Non un bomber, ma in crescita
Defrel non è mai stato un cannoniere: in carriera, considerando anche la Primavera, ha segnato 51 gol in 250 partite. Tuttavia, la scorsa stagione è stata la più prolifica: nelle competizioni ufficiali ha segnato 16 gol e realizzato 5 assist.
10) Il prezzo
Defrel verrà pagato dalla Roma 20 milioni, più 3 di bonus difficilmente raggiungibili. Molti tifosi hanno espresso perplessità sulle cifre dell'operazione, noi abbiamo spiegato il perché del prezzo.
Gregoire Defrel è un giocatore della Roma: al Sassuolo vanno 20 milioni più 3 di bonus. L'attaccante classe 1991 può giocare sia come punta sia come esterno e viene da un'ottima stagione in maglia neroverde. Conosciamolo in 10 schede.
1) Metà Antille, metà Bretagna
La madre di Gregoire è nata in Bretagna e lavora in una casa di riposo. Il padre è originario della Martinica, un'isola delle Antille francesi, e venne in Francia per lavorare come barelliere all'ospedale. I due decisero di trasferirsi insieme a Parigi, nella zona di Meudon, a maggioranza musulmana: «Sono cresciuto fra bambini di religioni diverse, senza problemi di convivenza», ha raccontato una volta il calciatore.