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ROMA – Il nuovo stadio della Roma sembra una telenovela infinita ma, questa volta, il lieto finie potrebbe davvero essere vicino. Almeno stando quanto ha dichiarato a ‘Radio Radio’ Luca Montuori, assessore all’Urbanistica della Capitale. «Io credo che l'amministrazione del territorio si fa soltanto tutti in collaborazione – ha detto l’architetto romano, scelto dalla sindaca Raggi soprattutto per occuparsi di questa spinosa questione -. Quello che ho sempre detto è che la città non può essere ostaggio di altre battaglie. Credo che siamo vicini allo stadio, abbiamo fatto un ottimo lavoro e quindi mi auguro che avvenga al più presto. I tempi del cantiere sono imperscrutabili, però noi ci auguriamo che tutto proceda nel modo più spedito possibile. È vero anche che le opere pubbliche...anche qui si fa molta confusione perché se io preparo, come preparerò, una tabella delle opere pubbliche previste in precedenza e in seguito, il nodo è il ponte di Traiano ma abbiamo anche un ponte ciclopedonale, un parco più grande, una viabilità migliore, il precedente progetto lasciava moltissimi dubbi attorno alla mobilità su ferro perché prevedeva un progetto che lo stesso Comune di Roma aveva detto che non era attuabile. Prevediamo un miglioramento molto più sensibile per i problemi del rischio idrogeologico, quindi credo che siano anche opere pubbliche molto importanti per la città».
E quando gli si chiede cosa possono fare di più il comune di Roma, il proponente e il governo per arrivare ad una soluzione definitiva in tempo breve questa è la risposta di Montuori: «Io penso sempre e dico sempre che il Comune quello che poteva fare, quello che può fare lo farà. Il proponente quello che può fare penso che sia nel suo interesse farlo, bisogna sempre ricordarsi che questa è la capitale d'Italia quindi non può essere altro che il convergere di interessi per i cittadini e non di altre problematiche. Un aumento delle cubature? Per noi non è in discussione».