Ginocchia d'Olanda, che guaio: Roma e non solo

Strootman, De Vrij, Kishna, Milik: cartilagini e crociati: chi arriva dall'Eredivisie
Karsdorp: 1 infortunio© Bartoletti
Marco Evangelisti
2 min

 ROMA - In principio, più o meno, c’è stato Marco Van Basten, che nella vita da calciatore ebbe due squadre, L’Ajax e il Milan, e con il Milan ebbe tutto, trionfò, cadde, risorse e cadde di nuovo. Prima e dopo le caviglie, in mezzo il ginocchio. Poi venne Ronaldo, Luis Nazario de Lima, che olandese non era bensì brasiliano ma veniva dal Psv di Eindhoven ed era anche passato un anno da Barcellona esibendosi come il fenomeno da calcio globale che era ma senza farsi alcun male. Per quello aspettò di arrivare all’In ter e di rompersi due volte un tendine. Così cominciarono a chiamarla la sindrome olandese, che oggi concentra le sue furie essenzialmente sui legamenti crociati. La sindrome del crociato olandese da noi ha preso piede, e c’entra marginalmente l’anno essenzialmente completo di stop che ha diviso in due nella stagione 2013-14 la seconda parte della carriera dell’ex milanista Jan Huntelaar, mentre giocava in Germania, nello Schalke.

LA LISTA NERA - Rick Karsdorp ha recenti, disgra ziati e prestigiosi predecessori, gente che non ha sopportato il passaggio dal frenetico ma sereno calcio olandese al furore professionale del nostro. Kevin Strootman con la Roma ha avuto anche la malasorte di andare incontro a una complicanza dell’intervento e si è trovato ad aver bisogno di tre operazioni, l’ultima a opera di Pier Paolo Mariani. Stefan De Vrij si è salvato dalla sindrome del crociato, non da quella olandese: quasi un anno fuori tra il 2015 e il 2016 perché la cartilagine del ginocchio sinistro se n’era andata senza salutare. Ricarso Kishna [...]

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