Roma, De Rossi: «Juventus fortissima, ma il pari non sarebbe stato assurdo o rubato»

Il capitano giallorosso sul ko dello Stadium: «Non si deve abusare della parola vincere, è un percorso lungo. Dzeko? Ottima stagione, è uno dei migliori al mondo»
De Rossi: 1 infortunio© Getty Images
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ROMA - «La Juventus ha dei giocatori fortissimi, a Torino però abbiamo fatto la nostra partita. Meno bene nel primo tempo e meglio nel secondo. Un pareggio poteva anche starci, non sarebbe stato un risultato assurdo o rubato». Daniele De Rossi torna sul ko dello Stadium contro la squadra di Allegri. Il centrocampista della Roma, ai microfoni di Sky Sport 24, ha anche detto la sulla prestazione dell’ex compagno Benatia: «Ferocia di Benatia e arrendevolezza dei nostri difensori? È un po’ una forzatura perché poi Benatia è quello che passa la palla a Schick e in quella circostanza sembra arrendevole. Non abbiamo sfruttato le occasioni, farne un discorso di mentalità è sempre troppo legato al risultato finale».

PERCORSO LUNGO - Gruppo maturo per poter vincere qualcosa? Per De Rossi «è un percorso lungo. Vincere è una parola della quale non si deve abusare. Me l’ha insegnato un allenatore che stimo molto, Antonio Conte. Non puoi basare le ambizioni di una squadra su una sola partita, soprattutto quando vai a giocare contro una squadra molto forte e che vorremmo raggiungere».

SU DIFRA, DZEKO E TOTTI - «Di Francesco ha dato un’impronta facilmente riconoscibile, non siamo prevedibili e abbiamo una buona solidità difensiva. Cosa aggiunge? Potrei parlare semplicemente dei punti. L’anno scorso avevamo un allenatore magnificato e abbiamo fatto un campionato strepitoso e guardando la classifica potremmo aver fatto più punti al giro di boa». Dzeko non va in gol, ma per De Rossi resta «un campione assoluto, aiuta la squadra in un modo incredibile. È tra i più forti al mondo e sta facendo un'ottima stagione». Totti? «Mi piaceva più da calciatore perché mi faceva vincere le partite. Si sta ambientando bene nel suo nuovo ruolo perché ha un ottimo rapporto con Monchi».

COMPLIMENTI AL NAPOLI - La corsa scudetto secondo il capitano della Roma. «Sono due anni che dico che il Napoli è la squadra più accreditata per vincere, però dobbiamo per forza ripartire dalla Juventus favorita. Poi il Napoli e dietro noi. Nulla è deciso, dobbiamo essere calmi anche noi quando vinciamo due partite di seguito a fare proclami».

VAR - «Non è ancora perfetto, ma negli anni ci darà grosse soddisfazioni e tranquillità in campo nell’accettare le situazioni. Nel football americano, che seguo molto, è una cosa normale e riconosciuta». 

TOMMASI - Infine ha sponsorizzato Tommasi per il ruolo di presidente federale: «È una persona che dà sempre un'immagine diversa, con lui vai sul sicuro. Non mi è piaciuto neanche gettare tutta la croce addosso a Tavecchio, non mi ha fatto impazzire come si è inserito ma poi negli anni ha fatto il dirigente e non poteva fare i miracoli. Ne ha fatti nella prima gestione e poi bisogna dividersi i demeriti per quello che è successo dopo. Bisogna essere coerenti quando si parla di persone o progetti».

ITALIA-SVEZIA - Cosa è successo durante Italia-Svezia? «Sono state dette tante cose intorno a quella partita, anche sul fatto che io mi fossi rifiutato di entrare, cosa mai successa. Quei battibecchi succedono sempre, dopo un secondo mi sono andato a scaldare ed ero pronto ad entrare. Scollamento? C’è stato un momento di grande tensione e nervosismo, sapevamo che la situazione era molto delicata. Eravamo convinti di poter raggiungere la qualificazione. C’è stato qualcosa che non dovrebbe mai uscire dagli spogliatoi, non mi piace parlarne. Non credo sia giusto, penso sia grave che vengano fatte uscire queste cose». 


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