Inter-Roma, Di Francesco: Dzeko gioca titolare

Il tecnico giallorosso: «Ora servono prestazioni importanti per rassicurare i tifosi. De Rossi in dubbio, Perotti e Gonalons ko»
Inter-Roma, Di Francesco: Dzeko gioca titolare© LaPresse
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ROMA - «La sosta? Abbiamo più recuperato le energie che lavorato, questa settimana. Sono convinto e pretendo la massima concentrazione da qui fino alla fine del nostro percorso, in campionato e in Champions. Il mercato? Le regole le conosciamo tutti, personalmente un allenatore questo periodo lo odia. Al di là di quello che ha detto il direttore Monchi, io sono sereno e per rasserenare i tifosi non servono parole ma prestazioni». Così Eusebio Di Francesco alla vigilia della sfida contro l'Inter. Il tecnico giallorosso si è anche soffermato su Dzeko: «Voglio concretezza, voglio ritrovare la squadra che aveva spensieratezza e qualità nelle giocate. Ci vuole coraggio in momenti di difficoltà, mettere da parte la paura, dobbiamo migliorare sottoporta, essere decisi, determinati. Dzeko gioca titolare, motivatissimo e voglioso di far bene. Mi auguro che possa essere determinante». 

LE CONDIZIONI DELLA ROSA - «De Rossi sarà convocato, con la speranza di poterlo recuperare per la partita. Gonalons e Perotti non convocati, Diego spero di recuperarlo già per la Samp, per Maxime lo stop è più lungo. Florenzi ha qualità per giocare in mezzo e davanti, vedremo in base anche alla situazione di De Rossi, in questi anni ha fatto quasi sempre il terzino. Se soffre contro gli attaccanti? Ha giocato contro Hazard, può giocare anche contro Perisic. Schick? Ragazzo giovane, deve crescere, questa settimana si è allenato bene».  

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OBIETTIVI E MENTALITA'Una serie di risultati non felici sta rendendo più complicata la situazione psicologica all'interno dell'ambiente giallorosso. C'è chi parla di sazietà, di appagamento, eppure è da tanto che non arriva un trofeo a Trigoria...«Come ci si può sentire sazi se non si vince? A Roma si vive di eccessi, quello che sento su di noi e sulla squadra è totalmente diverso da quello che si sentiva venti giorni fa. A voi farebbe piacere essere giudicati per quanto avete fatto in venti giorni? Credo di no, qui lavoriamo per non accontentarsi di quanto fatto e di crescere nelle motivazioni. Non siamo ancora al livello delle squadre che si giocano lo scudetto, parola che io non ho mai pronunciato, ho sempre detto che avremmo dovuto cercare di dare loro fastidio. Mi si dice che l'anno scorso la Roma è arrivata seconda, io ricordo però che in Champions non ci è neanche arrivata, è uscita ai preliminari...è vero o no? Ma questo non me lo sentirete dire, mi ci costringete, perché significherebbe che io per primo non darei l'esempio, l'esempio di non essere mai sazi e di voler continuare a crescere e vincere. Se diciamo tanto Roma è così non cambieremo mai. C’è bisogno di un gruppo che si muova in maniera differente. La scelta di rimanere a Milano è stata fatta in precedenza a questo periodo difficile. Non è punitivo, anzi. È stato scelto per far recuperare meglio i ragazzi, per stare insieme e migliorare. Dobbiamo cercare di essere ancora più compatti». 


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