Roma, Di Francesco: «Dzeko ora è più sereno e convinto. Vogliamo il riscatto»

Il tecnico giallorosso: «Nessuna spaccatura nello spogliatoio. Ora servono i fatti, dobbiamo fare più che parlare»
Roma, Di Francesco: «Dzeko ora è più sereno e convinto. Vogliamo il riscatto»© lapresse
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ROMA - Eusebio Di Francesco spera che quella con il Verona sia la partita del riscatto, anche se non sarà facile: «Secondo me il Verona è una squadra che si è rinforzata molto - dice il tecnico della Roma in conferenza stampa - specialmente nel reparto avanzato, ma anche in difesa. Per questo credo che sia una squadra rinnovata in positivo e con un Romulo che è tornato ai suoi livelli. Sarà una partita differente da quella dell'andata».

RISCATTO - «Voglia di riscatto? Ho visto la squadra allenarsi molto bene, con il pensiero e la voglia giusta. Con la voglia di riconquistare la fiducia, della gente e dei tifosi. Deve essere un punto di ripartenza. C'è solo il desiderio e la voglia di riscattarsi. Tutti quanti noi di chiacchiere ne facciamo tante, ma ora servono i fatti, serve vincere. Possiamo centrare l'obiettivo di arrivare tra le prime quattro, e poi siamo ancora in Champions League, anche se ce lo dimentichiamo troppo facilmente, dove cercheremo di fare del nostro meglio».

CAMBIO MODULO - E chissà che proprio la svolta tattica in mente per Verona non contribuisca a rilanciare le ambizioni della Roma. Di Francesco ci ha lavorato in settimana, ma preferisce non sbilanciarsi: «Se giocheremo col 4-2-3-1? Tutto può essere, potrei mettere la squadra anche col 5-3-2. Ho provato un paio di sistemi di gioco, alcune soluzioni, ma non è detto che non possa riproporre il 4-3-3 ».

DE ROSSI - «De Rossi si è allenato con noi, adesso abbiam deciso insieme di dargli qualche giorno in più per essere pronto con il Benevento. Ho provato un paio di sistemi di gioco, che potrebbero essere indicate per domani ma anche per il resto del campionato».

DZEKO - «Dzeko? L'ho trovato disponibile prima e molto più sereno e convinto adesso. Per questo io sono molto contento che sia finito il mercato. La società ha scelto per fortuna di tenere Dzeko, e lui quando giravano le voci ha sempre mostrato grande disponibilità e professionalità. Qui è ben voluto, e non c'è nessuna spaccatura nello spogliatoio».

SOSTA - «A volte possono passare per alibi, e io non voglio creare alibi. Per questo voglio chiarire, che nella gestione generale delle cose si poteva fare tutti qualcosa in più, a partire dall'allenatore. Quello che a me non piace della sosta, è che ci sono 7 giorni di stop obbligatori di vacanza, e poi dopo 7 giorni bisogna giocare e non si fa in tempo a prepararsi bene. Per questo bisognerebbe giocare 4-5 giorni dopo o dare meno giorni di vacanza».

GENGIZ ÜNDER - «Cengiz prima lo vedevo più pronto a partita in corso, ora mi da rassicurazioni anche dal primo minuto e domani potrebbe partire dall'inizio. Il ragazzo è in grande crescita ma il suo percorso non è finito. Serve equilibrio, ha bisogno di giocare con continuità. Si è ambientato, capisce l'italiano anche se non parla ancora bene la lingua. Devo dire che con la Samp è stato sfortunato, la buona sorte cambia a volte il destino dei giocatori».

FIDUCIA - «Il sostegno della società lo sento tantissimo. Per quello che riguarda l'esterno mi sembra di essere tornato a quando sono arrivato. Ma è giusto così, fa parte del nostro lavoro. Dobbiamo riconquistarci la fiducia con i risultati sul campo».

SCHICK - «Schick è un ragazzo che è stato infortunato. L'infortunio iniziale è stato quello più importante. Il rischio è che ti puoi rifar male nelle parti vicini. Lui ha lavorato bene, peccato che poi in allenamento calciando in porta ha sentito un fastidio e sono quel tipo di fastidi che se non ti fermi subito rischi un infortunio più grande. Per lui c'è stata tanta sfortuna».

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