Roma, con Dzeko è un'altra cosa

Di Francesco all’assalto dei quarti: vuole una squadra corta per aggredire gli ucraini. Ma senza il contributo del bosniaco, come si è visto venerdì, la manovra non basta
5a POSIZIONE: NAPOLI-ROMA 03/03/2018

Cambio campo di Kolarov, Dzeko stoppa al limite dell'area, punta Mario Rui facendo finta di andare sul destro, la sposta sul sinistro e con un tiro a giro batte Reina.© Getty Images
Guido D'Ubaldo
2 min

ROMA - Pensaci tu, Edin. Stasera servono i gol e tutta la Roma si affida a Dzeko, l’attaccante che con le sue reti ha spinto la squadra giallorossa a giocarsi la possibilità di arrivare ai quarti di finale di Champions. Di Francesco alla vigilia lo ha caricato: «Negli ultimi tempi l’ho visto meglio insieme a tutta la squadra. Abbiamo un unico obiettivo: passare questo turno e ci affidiamo a un lavoro collettivo, sapendo che davanti abbiamo un attaccante che se è in giornata può far male. Sarà determinante lui come tutta la squadra».

Lo è stato finora, lo è stato eccome. Con le sue pause, i suoi gol sbagliati. Ma ha inciso sulla produzione offensiva della Roma come nessun altro. Il centravanti ha partecipato attivamente al 50 per cento dei gol realizzati in Champions, tra gol e due assist, compreso quello per Ünder nella gara di andata. Il bosniaco ha giocato 44 partite segnando 12 reti nella massima competizione europea. Il suo limite personale lo ha stabilito nel 2009-10 con il Wolfsburg, quando realizzò quattro gol. La sua unica doppietta risale all’ottobre scorso, quando stregò l’Anfield Road e costrinse il Chelsea al secondo posto nel girone. Da allora non ha più segnato in Champions, anche se ha provato il tiro nelle partite successive ben 14 volte.

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