Roma, un anno senza Totti: cosa è cambiato

Cosa è cambiato nel club dopo l'addio del più grande calciatore della sua storia
Roma, un anno senza Totti: cosa è cambiato

ROMA - La maglia della Roma che vedete in copertina ha una particolarità. Si tratta di un falso, o meglio, di un falso storico. E' la nuova divisa della stagione 2018-2019, indossata il 13 maggio all'Olimpico contro la Juventus. Ufficialmente la prima a non uscire con il numero 10 e il nome Totti prestampato. «Fortuna che c'è sempre l'opzione "personalizza"», avranno pensato i commessi dei vari Roma Store, perché la maglia con il nome dello storico capitano è ancora quella più richiesta, anche per il prossimo anno. Non ci sono dati ufficiali perché la nuova divisa, la prima che dopo 7 anni rivede anche un main sponsor sul petto, è in vendita da troppo poco tempo per avere una stima. Ma la tendenza è confermata. Del resto quella della stagione appena conclusa, la 2017-2018, indossata nella partita giocata contro il Genoa il 28 maggio 2017, è l'ultima maglia ufficiale di Francesco Totti dopo 25 anni di Roma, un cimelio per tifosi e puristi del collezionismo, che ha polverizzato ogni record di vendita. E' passato un anno, volato via come un soffio, dai 65 mila dell'addio più commovente della storia del calcio italiano ai 65 mila di Roma-Liverpool, serata di rimpianti ma dal sapore meno amaro di tante altre volte in cui il salto di qualità era sembrato irraggiungibile.


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CRESCERE - La Roma sta diventando grande. E lo sta facendo senza Totti in campo, ma con un Totti in più al suo fianco, che la accompagna e la rappresenta nel mondo. La sua avventura come dirigente iniziò dopo la tournée americana della scorsa estate, dove non andò. La sua prima importante uscita è stata quella dei sorteggi di Nyon del 24 agosto. Premiazione del presidente Ceferin e sorriso d'intesa con l'amico Buffon nel momento dell'estrazione del Barcellona nel girone della Juve. Scenetta indimenticabile tra vecchi campioni. Che stagione è stata quella della prima Roma senza Totti? Difficile, con alti e bassi, ma positiva. Nel risultato sportivo e nella crescita complessiva del brand. Che non sarebbe stato un anno semplice lo sapevano un po' tutti, dal neo direttore sportivo Monchi, all'ultimo dei tifosi, orfani del proprio capitano e anche di un allenatore che nonostante le tensioni, divenute ormai ingestibili nelle ultime settimane, aveva portato la squadra ancora una volta in Champions, per il secondo anno consecutivo. A dire la verità, gli anni in cui la Roma si qualifica consecutivamente per la Champions sono cinque. In campionato il terzo gradino del podio è arrivato all'ultima giornata dopo un'avvincente corsa con Lazio e Inter. L'ha spuntata Di Francesco, allenatore alla prima stagione su una panchina importante, già entrato nel cuore dei tifosi per la tenacia e la fermezza con cui è riuscito a tenere il timone durante le tempeste invernali in cui la squadra ha barcollato. La sua è stata una Roma quadrata e solida, che ha scoperto un portiere top come Alisson e grandi promesse dal respiro internazionale come Ünder. Ci sono stati anche tanti errori di valutazione sul mercato, che alla fine però non hanno inficiato sul risultato finale.


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CHAMPIONS - Nella prima stagione senza Totti la Roma ha ottenuto il più prestigioso risultato sportivo in ambito europeo dal 1984 a oggi. Una semifinale di Champions League giocata ad armi pari con il Liverpool dell'amico Salah, con il sogno Kiev negato da una svista arbitrale clamorosa. Trenta minuti in cui la Roma avrebbe potuto giocare in superiorità numerica contro un avversario alle corde e magari ripetere l'impresa già riuscita contro il Barcellona, la più importante della storia giallorossa, superiore anche a quella indimenticabile del Dundee. Grazie al cammino in Europa la Roma è quasi in seconda fascia (manca ancora una combinazione di risultati che coinvolge Benfica e Basilea). Questo potrebbe permetterle di avere un girone meno impegnativo rispetto a quello contro Chelsea, Atletico Madrid e Qarabag, brillantemente vinto ma che ha inevitabilmente pesato sul rendimento in campionato. E' arrivata la Champions e sono arrivati i rispettivi introiti, tra premi Uefa e botteghino. Il pubblico lentamente sta tornando all'Olimpico (media di 37 mila spettatori) in attesa del tanto agognato stadio di Tor di Valle, che mai come in questa stagione è sembrato a un passo da tutti gli ok necessari alla posa della prima pietra. Lo sponsor prestigioso tanto cercato dal presidente Pallotta è realtà e porterà nelle casse della società circa 40 milioni di euro. Cosa manca ancora? Una vittoria. Per completare l'opera, o meglio, per ufficializzare l'inizio. Di cosa? Di una nuova pagina. Lo ha spiegato bene Daniele De Rossi pochi giorni fa: «Il 28 maggio è stato il primo giorno di una nuova vita». Per la Roma e per Totti.


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ROMA - La maglia della Roma che vedete in copertina ha una particolarità. Si tratta di un falso, o meglio, di un falso storico. E' la nuova divisa della stagione 2018-2019, indossata il 13 maggio all'Olimpico contro la Juventus. Ufficialmente la prima a non uscire con il numero 10 e il nome Totti prestampato. «Fortuna che c'è sempre l'opzione "personalizza"», avranno pensato i commessi dei vari Roma Store, perché la maglia con il nome dello storico capitano è ancora quella più richiesta, anche per il prossimo anno. Non ci sono dati ufficiali perché la nuova divisa, la prima che dopo 7 anni rivede anche un main sponsor sul petto, è in vendita da troppo poco tempo per avere una stima. Ma la tendenza è confermata. Del resto quella della stagione appena conclusa, la 2017-2018, indossata nella partita giocata contro il Genoa il 28 maggio 2017, è l'ultima maglia ufficiale di Francesco Totti dopo 25 anni di Roma, un cimelio per tifosi e puristi del collezionismo, che ha polverizzato ogni record di vendita. E' passato un anno, volato via come un soffio, dai 65 mila dell'addio più commovente della storia del calcio italiano ai 65 mila di Roma-Liverpool, serata di rimpianti ma dal sapore meno amaro di tante altre volte in cui il salto di qualità era sembrato irraggiungibile.


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