Roma, il nuovo Schick è l'uomo in più

Cresciuto fisicamente e maturato tatticamente. Ha iniziato la nuova stagione con determinazione e Di Francesco ne approfitta: ora Patrik sa giocare accanto a Dzeko e sa essere decisivo dalla panchina
Roma, il nuovo Schick è l'uomo in più© LAPRESSE
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Il segreto della rinascita di Schick è Edin Dzeko. Tra attaccanti si capiscono al volo, soprattutto se parlano la stessa lingua, il ceco, incomprensibile al resto del mondo giallorosso. Edin da ragazzo giocò nel Teplice, due anni in Repubblica Ceca, ha imparato in fretta, del resto è uno che parla cinque lingue. È stato il bosniaco a dargli la carica quando Patrik sembrava sul punto di smarrirsi ed è sempre lui, anche in campo, a dare consigli preziosi all’ex sampdoriano. Che ha cominciato la nuova stagione con lo spirito giusto e ora vuole voltare pagina. 

Può essere il nuovo acquisto, soprattutto se avrà la possibilità di giocare più vicino alla porta e lontano dal progetto abortito dello scorso anno di fare l’esterno. In alcune partite ci sarà bisogno di tutti e due, come è accaduto nella passata stagione nella partita più importante della Roma, quella vinta contro il Barcellona, con la rivoluzione tattica di Eusebio Di Francesco, che schierò la difesa a tre e il ceco al fianco di Dzeko. Rispetto alla prima stagione Patrik è maturato, ora è più “cattivo”. Sta bene mentalmente e fisicamente si è preparato alla grande durante l’estate, prima con un personal trainer nel suo Paese, poi risultando l’attaccante più prolifico durante il precampionato della Roma. Ha svolto tutta la preparazione con la squadra, un gran vantaggio rispetto a un anno fa, quando arrivò a fine agosto senza neppure un allenamento con la Samp. È molto motivato e i gol, anche quelli nelle amichevoli, fanno bene al morale di un attaccante. Dopo un anno ha bene in mente gli schemi del tecnico e capisce cosa significhi “andare ad affollare l’area avversaria”, quando la squadra deve cercare il gol con insistenza.

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