Stadio Roma, Pallotta andrà avanti da solo

L’operazione è subordinata all’approvazione della variante urbanistica prima di Natale
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Prima di Natale Pallotta rileverà la quota di Parnasi, che dopo le vicende giudiziarie aveva deciso di uscire dal progetto dello stadio di Tor di Valle. Inizialmente il costruttore avrebbe voluto 250 milioni per tutto il progetto, terreni compresi. Invece nelle prossime settimane si chiuderà tra 95 e 115. Eurnova ora è una scatola vuota, ha solo i terreni e il dossier stadio, ma è ancora ufficialmente il proponente. I tempi stringono perché se Eurnova fallisce salta tutto il piano. Pallotta ha avuto l’ok del Comune, diventa più facile per lui avere il controllo dello stadio piuttosto che mettersi in affari con un nuovo socio. E anche per Parnasi è più vantaggioso cedere tutto l’incartamento a chi avrà la titolarità dell’impianto.

ENTRO L’ANNO. L’operazione di acquisto sarà messa a punto prima di Natale, ma è subordinata all’approvazione della variante urbanistica, altrimenti la compravendita è nulla. I terreni individuati per portare avanti il progetto hanno un valore se possono essere utilizzati per realizzare lo stadio. Alcuni terreni fanno parte della vecchia proprietà della famiglia Papalia, quelli del vecchio ippodromo. Inoltre ci sono anche terreni di Scarpellini, altro costruttore romano recentemente scomparso. Qualche terreno dovrà essere espropriato o acquistato. Se riguarderà le opere pubbliche si potrà esercitare l’esproprio. I tecnici del Comune e quelli dei proponenti continuano a riunirsi e si vedranno ancora prima dell’arrivo di Pallotta, previsto per la prossima settimana, quando si troverà l’accordo definitivo che sarà sottoscritto prima di Natale. 

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