Roma, quadrato attorno a Di Francesco

Totti, De Rossi e Monchi fanno da scudo. E Pallotta valuta. A Torino c’è stato un atteggiamento diverso. E poi quella panchina simbolica del capitano...
Roma, quadrato attorno a Di Francesco© Juventus FC via Getty Images
Guido D'Ubaldo
2 min

ROMA - La squadra si ricompatta intorno a Di Francesco e anche questa volta è stato importante il ruolo svolto da Totti e De Rossi. Sono stati loro due a dare la scossa al gruppo. I giocatori si sono ritrovati poi in un clima più disteso anche durante la serata per gli auguri di Natale, dopo la vittoria contro il Genoa e prima della sconfitta di Torino. I più esperti del gruppo hanno coinvolto i giovani, che sono tanti. L’atteggiamento della squadra a Torino è stato molto diverso da quello delle recenti partite: Cagliari, Viktoria Plzen e anche Genoa, gara finita con una vittoria, ma che ha confermato i problemi della squadra. Contro la Juve la Roma ha perso, ma per un tempo ha espresso una grande qualità di gioco, mettendo in difficoltà la prima della classe. I limiti della squadra sono emersi anche nel gelo di Torino: manca il giocatore che decide la partita e l’esperienza, perché se il leader carismatico del gruppo è Zaniolo (un ragazzo del ’99, era lui che lanciava il pressing) qualche problema ci sarà.



PAROLA DI CAPITANI - Totti e De Rossi sono dalla parte di Di Francesco. Ci mettono la faccia. E questa volta sembra come se lo avessero fatto in maniera strategica. Francesco è uscito allo scoperto lunedì scorso, durante i sorteggi di Nyon. Per la quinta volta dall’inizio della stagione ha dichiarato di essere contrario all’esonero. De Rossi ha rilasciato un’intervista giovedì, distribuendo le responsabilità del periodo difficile nell’ambito della squadra. La partita contro il Genoa era decisiva e il capitano ha voluto esserci. E’ voluto andare in panchina in maniera simbolica, per dare un segnale ai compagni. Era ancora infortunato, non sarebbe potuto entrare e infatti non è stato convocato per Torino e non giocherà neppure contro il Sassuolo. Ma in quel momento così delicato era importante esserci anche senza poter giocare.

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