El Shaarawy: «Voglio riprendermi la Nazionale. Zaniolo? Umiltà e piedi per terra»

L'attaccante della Roma: «Sto vivendo una stagione importante, penso di aver trovato continuità»
El Shaarawy: «Voglio riprendermi la Nazionale. Zaniolo? Umiltà e piedi per terra»© LAPRESSE
Jacopo Aliprandi
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Trascinatore e bomber della Roma, alla ricerca della maglia azzurra perduta. Questa è la stagione delle rivincite per Stephan El Shaarawy che punta all’all-in per riconquistare fiducia e la Nazionale. Miglior marcatore della Roma con otto gol, è il titolare inamovibile di Di Francesco. «Sto vivendo una stagione importante - le parole di El Shaarawy a Dazn -. Penso di aver trovato continuità, sia dal punto di vista realizzativo che da quello delle prestazioni». Questo per lui potrebbe essere l’anno della consacrazione: «Non mi sbilancio perché nella mia carriera è sempre stato così: esaltazione all'inizio e poi alti e bassi. Mi concentro sul presente, ho sempre pensato che nel calcio le cose cambiano in fretta. L'importante è avere equilibrio e proseguire sulla propria strada»

 

ZANIOLO - A sedici anni ha esordito tra i professionisti con la maglia del Genoa, a diciotto invece ha vestito quella del Milan diventando subito un titolare di Massimiliano Allegri e finendo al centro dell’attenzione mediatica. Un po’ quello che sta capitando al suo compagno di squadra Zaniolo: «Ha addosso gli occhi di tutto il mondo. Nicolò, come è stato per me, deve trovare il giusto equilibrio, non esaltarsi troppo ma continuare a lavorare, specialmente sulla testa. Le gambe adesso vanno da sole e fisicamente ti senti un animale: gli ho dato qualche consiglio extracalcistico per rimanere concentrato sul campo». Perché adesso i riflettori sono tutti sul talento ex Inter, anche su quello che accade fuori dal campo come la vicenda delle Iene: «Cambia anche la considerazione che la gente ha di te - prosegue El Shaarawy -, si aspetta tanto e devi essere bravo a gestire queste dinamiche. Io punto sempre sull'umiltà: restare con i piedi per terra e non esaltarsi troppo. Un giorno sei un campione e un altro ritorni nel baratro. Serve sempre un certo equilibrio».

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