Roma, la storia con Monchi è finita. Ora lo aspetta l’Arsenal

Dopo due anni il rapporto è già incanalato verso il divorzio. Bene la prima stagione, ma questa no
Roma, la storia con Monchi è finita. Ora lo aspetta l’Arsenal© LAPRESSE
Guido D'Ubaldo
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OPORTO - La scena del duro scambio di battute tra un gruppetto di tifosi e Monchi ieri mattina all’aeroporto di Oporto è una delle pagine più brutte di questa tormentata stagione giallorossa. Il direttore sportivo ha risposto a insulti pesanti mettendola sul piano personale, assicurando di essere pronto a confrontarsi fisicamente con uno a uno dei suoi contestatori. Una reazione sbagliata, non c’è dubbio, ma che nasconde settimane difficili, di tormenti, di tensioni, di responsabilità che gli vengono attribuite da tempo. Nel pomeriggio ha chiesto scusa ai tifosi con un posto su Instagram.

CAPOLINEA - Quella di Monchi con la Roma è una storia finita, destinata a trascinarsi fino a fine stagione per poi interrompersi, ma che potrebbe precipitare nelle prossime ore alla luce degli ultimi accadimenti. Già i comportamenti del direttore sportivo, priprio in queste ultime ore, erano stati abbastanza indicativi. Monchi aveva disertato il pranzo con i dirigenti del Porto, a poche ore dalla partita di Champions, facendo filtrare che aveva preferito restare vicino alla squadra in ritiro. Poi allo stadio aveva preferito evitare la conferenza stampa pre-partita, lasciando l’incombenza a Totti.

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DUE ANNI CONSUMATI IN FRETTA - Tra un mese saranno due anni che è arrivato alla Roma, si presentò in ritiro in punta di piedi, prima di una partita a Pescara. In questo biennio ha cercato di avviare un progetto, i risultati nella passata stagione lo hanno premiato, ma quest’anno non è riuscito a compiere il salto di qualità. Non sono tutte sue le responsabilità delle delusioni di questa stagione. Ha dovuto relazionarsi con una società abituata a cedere giocatori importanti per poi reinvestire sul mercato.

DUBBI - La campagna acquisti della scorsa estate lascia molte perplessità, ma ha avuto la coerenza di sostenere Eusebio Di Francesco, l’allenatore che ha voluto alla Roma, fino a quando ha potuto e il merito di aver voluto inserire a tutti i costi Zaniolo nell’operazione di cessione di Nainggolan all’Inter: i nerazzurri volevamo fortemente il Ninja, pressati da Spalletti, il ds spagnolo si è imputato sulla contropartita fino a ottenerla. Negli ultimi tempi i suoi rapporti con l’ambiente si sono deteriorati e da persona sensibile e orgogliosa ne ha sofferto molto. Lo attende una nuova avventura all’Arsenal, che lo ha cercato da diverse settimane, ma in Europa ha anche altri estimatori.


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