Serie A Sampdoria, Giampaolo: «Bisogna sempre proporre gioco»

Il tecnico: «Le gare sono state sempre combattute. Non mi aspetto tappeti di rose dopo quattro sconfitte, ma la squadra ha faticato duramente anche questa settimana»
Serie A Sampdoria, Giampaolo: «Bisogna sempre proporre gioco»© LaPresse
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GENOVA - "La squadra ha sempre avuto un modo coerente di pensare, tutte le partite sono state combattute". Il tecnico della Sampdoria, Giampaolo, analizza i 4 ko di fila, alla vigilia della sfida con il Palermo: "L’atteggiamento deve essere sempre propositivo, perché giocando in maniera rinunciataria si perdono possibilità di vincere le partite. Non siamo mai usciti bastonati per il modo di giocare, ma magari sì, abbattuti nel morale e nel risultato".

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STRATEGIE - "Da quando sono qui, non ho sprecato nemmeno mezzo allenamento. La squadra ha sempre lavorato con grande intensità. Non mi aspetto tappeti di rose dopo quattro sconfitte, ma la squadra ha faticato duramente anche questa settimana. Si studiano ogni giorno strategie su cui puntare per vincere, perché l’improvvisazione non serve a nulla. Però, se diciamo che la Sampdoria è una squadra giovane bisogna essere coerenti e sapere che ci vuole la struttura per supportare questi ragazzi. Chi sbaglia crescerà negli errori. Ogni partita gli darà la capacità di leggere meglio in futuro le partite. Noi giochiamo ogni partita in quindici: quattordici calciatori e il nostro pubblico. Mi aspetto una partita difficile, ma di facili non ne esistono. Non ci sono grandissime differenze tra il Palermo e quel gruppo di squadre che lotterà per la salvezza. La differenza la fanno la Juventus e poche altre. Pensiamo, per esempio, che proprio i bianconeri al “Barbera” hanno fatto fatica: hanno vinto, ma non agilmente".

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PROBABILI FORMAZIONI

FORMAZIONE - "Ritroviamo Sala e Barreto, poi c’è un Alvarez con una partita in più. Lui è un giocatore consolidato, importante per qualità e temperamento nello spogliatoio. Praet? È in via di consolidamento. Ha qualità e ci darà una mano. Ogni partita ne chiamo ventitré, undici giocano e tre subentrano. Quello che dico ai ragazzi è che se pensassi di giocare sempre con undici sarei morto. Per questo è importante avere tante possibilità anche in panchina, con giocatori dalle caratteristiche diverse".

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