Di Francesco: «Totti? Contro di noi spero non giochi».

Il tecnico del Sassuolo intervistato a "Tiki Taka" non ha nascosto il suo rammarico per la stagione della sua squadra: "Con i tre punti con il Milan e quelli con il Pescara saremmo a 19. Spero di riavere presto Berardi".
Di Francesco: «Totti? Contro di noi spero non giochi».© ANSA
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Eusebio Di Francesco, tecnico del Sassuolo, ha parlato a “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco”, il talk show condotto da Pierluigi Pardo su Italia 1. Oltre che della sua formazione in corsa in Europa League, gli è stato chiesto del Milan: “La scalata dei rossoneri - ha ricordato - è iniziata dopo la vittoria contro il Sassuolo e sicuramente le tre successi consecutivi e il pareggio di Firenze sono stati fondamentali per dare continuità a una squadra molto giovane ma che sta facendo bene. Contro di loro non meritavamo di perdere. Se contiamo quei punti e i tre tolti contro il Pescara, saremo a 19 punti”.

MILANISTA… MANCATO - Di Francesco ha poi negato di essere mai stati vicino al Milan la scorsa estate: “Assolutamente no, ho sempre pensato di rimanere al Sassuolo”. Poi sul figlio che gioca nel Bologna: “Sono molto orgoglioso di lui perché con il lavoro il sacrificio è riuscito ad arrivare a questi livelli. Dovrà guadagnarsi la possibilità di giocare più partite ma sono molto contento per il suo atteggiamento. Un allenatore influisce sulla mentalità dei giocatori? Mi auguro di sì: io cerco di far capire la mia idea di calcio. Parlando di alcuni giocatori che alleno da anni, l’esempio più lampante è Magnanelli che interpreta il mio calcio nel migliore dei modi. Zeman il mister più influente? Zeman è stato molto importante per dal punto di vista offensivo ma non l’ho mai voluto scimmiottare”.

FUTURO E BERARDI - Poi a ruota sulla possibilità di arrivare in una grande squadra: “La voglia di misurarsi e di migliorarsi c’è sempre, ma io nel calcio valuto molti altri aspetti. Ho la fortuna di allenare in Serie A e credo che il Sassuolo sia la realtà ideale per portare avanti le mie idee. Berardi può crescere ancora? Innanzitutto spero di riaverlo il prima possibile perché non gioca da 10 partite ed è il nostro talento più limpido. Ritengo che sia maturato molto dal punto di vista caratteriale e sul fatto di stemperare le tensioni che vive durante le partite e che in passato sono sfociate i gesti sbagliati. Ha una grande mentalità, ha voglia di imporsi e ritengo che sia il talento italiano più forte che c’è in questo momento”.

JUVE E PEP - Finale sul calcio a ruota libera: “Un allenatore che ammiro? Per me Guardiola è il miglior tecnico del mondo al momento. Chi sarà l’anti Juve? Roma e Napoli ritengo che siano le squadre che possano lottare per lo Scudetto. Chi ha ragione tra Conte e Mourinho? Conte è esuberante, ognuno ha il suo stile e trasmette agli altri quello che vuole. Io raramente litigo con i miei colleghi perché ognuno dice e fa quello che vuole. Non mi piacciono gli allenatori che urlano per non dire niente e chi esulta in maniera troppo smodata. Bisogna concedere altro tempo a de Boer? Io mi ricordo di Luis Enrique alla Roma. A suo favore posso dire che arrivare a una settimana dall’inizio del campionato non è facile. In più all’Inter quando ci sono le settimane della sosta molti giocatori vanno in nazionale e si fa fatica e far capire la propria idea di calcio. Penso che l’Inter sia piena di qualità, forse si poteva fare meglio sulle corsie esterne anche perché nelle grandi squadre spesso si pensa a prendere molto attaccanti e trascurare altri reparti fondamentali per la solidità di una squadra. Poi avere una base di calciatori italiani è fondamentale e trasmettere la cultura del nostro paese all’esterno non è facile. Io comunque gli darei la possibilità di continuare a lavorare. Se mi aspetto Totti in campo contro il Sassuolo? Innanzitutto mi deve portare 5 magliette, il resto lo vedremo. Poi se palleggia con un raccattapalle come l’anno scorso siamo tutti più contenti”.


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