© LAPRESSEFERRARA - Fatica a vincere la Spal, ma la teoria dei piccoli passi è pur sempre qualcosa in quella giungla chiamata Serie A. Dove Ferrara sa di voler recitare un ruolo da protagonista, quello che dalla scorsa estate va cercando sempre con maggiore insistenza Andrea Petagna, sceso in Emilia proprio per ritrovare quegli stimoli e quella voglia di emergere che l’ultimo biennio atalantino un po’ gli aveva fatto perdere. Con Semplici è stato amore a prima vista, tanto che non si ricordano panchine in queste prime 15 giornate. In Serie A aveva segnato 5 reti nella stagione d’esordio con l’Atalanta, ma in 22 gare. Quest’anno gliene sono bastate 15 per diventare il goleador più prolifico della Spal e pareggiare il proprio miglior ruolino di marcia stagionale. L’ultima volta che la Spal ha vinto al Mazza, guarda a caso, Petagna c’aveva messo lo zampino. Non una ma due volte, perché la sua ex squadra venne abbattuta grazie a una sua doppietta, sensazione che avrebbe potuto provare domenica a Marassi se solo il secondo colpo di testa di giornata non fosse finito sulla traversa, ma appena più in basso. In cuor suo Andrea spera di essersi tenuto il gol per la gara col Chievo, che se non proprio determinante per il destino della Spal assumerà comunque contorni ben definiti. E con tutta la fiducia di cui dispone da parte dell’allenatore, l’attaccante potrebbe anche spingersi oltre e fare un pensierino a quella maglia azzurra sin qui soltanto assaporata fugacemente nella primavera del 2017 in amichevole contro l’Olanda. Dopotutto sin qui ha segnato gli stessi gol di attaccanti del calibro di Higuain e Belotti ed El Shaarawy. E i miracoli più belli, si sa, di solito accadono in provincia…