«È come se fosse un nuovo inizio: fiducia e testa»

È una delle voci del calcio di Sky: Pellegrini analizza il torneo del Verona
«È come se fosse un nuovo inizio: fiducia e testa»© Bartoletti
Francesca Fanelli
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ROMA - Assomiglia davvero a un nuovo inizio il posticipo in programma lunedì prossimo tra Verona e Benevento. Come dire punto e a capo, si ricomincia. Lo sa il Verona e durante la sosta il lavoro sarà stato proprio in quella direzione. «Esiste un sottile equilibrio - analizza Luca Pellegrini, una delle voci tecniche più apprezzate del calcio su Sky - l’aspetto mentale lo coltivi solo con i risultati e questa iniezione di fiducia ti deve arrivare dalla voglia di crederci. Dico di più, dal lavoro fatto nel quotidiano, anche durante gli allenamenti, perché alla fine la partita della domenica non è altro che il termometro di quello che si è fatto durante la settimana».

RICORDI - Pellegrini a Verona ci ha giocato, due stagioni (dal 1991 al 1993, 51 presenze: arrivava da undici anni a Genova con la Sampdoria di Paolo Mantovani, uno scudetto, la Coppa delle Coppe, 3 Coppe Italia e anche la fascia di capitano), sembra ieri ma non è, nella sua testa riaffiora un’idea precisa: «Hanno un tifo caloroso, una presenza costante e assidua allo stadio, la gente merita un bel Verona». Segnali positivi che fanno pensare a una inversione di rotta: «La voglia di non mollare mai, di rimanere comunque in partita, agganciati al gioco, ho visto questo - sottolinea Pellegrini - Come dire, invecchiando uno fa tesoro di quel che dicevano gli allenatori quando giocavi. Boskov ripeteva che la fortuna è di chi fa un metro di più. Lui voleva dire proprio questo. Lottare in ogni azione e su ogni palla utile, correre un po’ più avanti dell’avversario, sono tutte situazioni che dimostrano la buona volontà di una squadra. Ed è quello che deve far vedere il Verona». Verona-Benevento sarà questo e molto altro in effetti. Pellegrini la vede così: «Non è una partita facile, lo sanno entrambe, sono dirette concorrenti, lotteranno per lo stesso obiettivo in una partita e nel campionato. Spero sia bella, avvincente. Conterà la testa, lo ripeto. Il campionato sta dimostrando che le partite si decidono all’ultimo secondo e non ci si può rilassare. Lo sa il Benevento. Non è una stagione scontata. Un po’ come nel Paese reale si è allargata la forbice tra chi sta bene e chi no, ci sono le big che si sono rinforzate, ci sono le squadre di mezzo e poi le altre. Ma io mi aspetto molto, nel senso che il nostro è diventato un campionato ragionato e organizzato, spesso si sopperisce alle lacune tecniche con il carattere e la grinta». Spende una parola più che costruttiva sui giovani (riannodando i fili della campagna Sky #NuovoInizio lanciata per il campionato): «Sono una risorsa, grande e unica, io allargherei le rose a più Primavera e li farei allenare con i grandi e con i più bravi, perché solo così cresci. Aggiungo: bisogna coltivare le piantine con cura dall’inizio, dalle basi. In B vedo più coraggio e vuol dire che parlarne fa bene. Con i giovani investi sul futuro, forse perdi qualcosa nell’immediato, ma tutto sta alle società».

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