Unicusano Ternana, quel gesto di Pamela Presto che vale più di 1000 gol

Ai microfoni di Radio Cusano Campus il racconto della giocatrice rossoverde premiata dalla Divisione Calcio a 5 per aver salvato l'arbitro Elena Lunardi
Unicusano Ternana, quel gesto di Pamela Presto che vale più di 1000 gol
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Unicusano Ternana. La ribalta se la guadagna, giustamente, Pamela Presto.Dei giocatori spesso si sente dire che sono grandi in campo e fuori. Beh, mai definizione fu più appropriata per Pamela Presto, colonna della Unicusano Ternana di Futsal femminile, che ha guidato le Ferelle alla vittoria nella prima gara scudetto, sabato scorso, contro la Kick Off Milano, e che è stata premiata dalla Divisione Calcio a 5 per aver… salvato la vita all’arbitro Elena Lunardi. È lei stessa a raccontare entrambe le imprese ai microfoni di Sport Academy, la trasmissione di approfondimento sportivo di Radio Cusano Campus. «Sicuramente è stata una stagione positiva – spiega – iniziata con qualche difficoltà. Avevamo due obiettivi: siamo usciti dalla Coppa Italia ma per lo scudetto siamo in finale e ora dobbiamo cercare di fare l'ultimo passo». La vittoria in gara 1 contro le lombarde ha testimoniato la compattezza della squadra rossoverde: «Da dicembre, dopo l’eliminazione dalla coppa, ci siamo rimesse di nuovo sotto a lavorare. E il gruppo è cresciuto, anche grazie allo staff. Domenica andiamo a Milano per gara 2: speriamo di portare il titolo a Terni».

PRIMO SOCCORSO. Poi il racconto si sposta sulla cronaca: l’eroico salvataggio dell’arbitro, avvenuto diverse settimane fa quando l'Unicusano Ternana avevano affrontato il Real Statte in semifinale. «Siamo andate a cena e siamo capitate nello stesso ristorante dove c’erano gli arbitri. Mentre stavamo aspettando il tavolo, vediamo che dove erano seduti gli arbitri una donna era in difficoltà, anche se non capivamo bene cosa stesse accadendo. Presa dalla disperazione perché qualcosa le ostruiva la gola e le impediva di respirare, la donna è venuta verso l’uscita e ho capito cosa stesse succedendo». A quel punto Pamela è rapidissima: «Ho capito che era in pericolo di vita, sono corsa dietro le sue spalle e le ho fatto la manovra di disostruzione, che le ha permesso di espellere ciò che aveva in gola e tornare a respirare. Sono contenta che il mio intervento le abbia salvato la vita». Per l’arbitro Lunardi, davvero ci ha messo del suo la buona sorte: «Per fortuna – prosegue Pamela – avevo appena rinnovato il patentino di primo soccorso, che è importante, soprattutto per il mio lavoro di giocatrice, allenatrice e insegnante. Certo confessa - una cosa è fare questa manovra su un manichino, un’altra è un episodio reale. Però sapevo cosa dovevo fare e l'ho fatto nel modo corretto. Quella donna aveva ingerito un pezzo di carne che le impediva di respirare. In questi casi è vitale trovare una persona che ti aiuta, per fortuna ero lì». Dalla sua esperienza nasce spontanea una serie di consigli: «Sarebbe utile imparare il primo soccorso nei centri sportivi e nelle scuole. Devo ringraziare l'istruttrice di Terni che tiene questi corsi. Credo che si debbano fare ovunque, ognuno deve avere personale qualificato per questo tipo di manovre».

RISULTATI. Tornando allo sport, in vista della finale di domenica prossima, Pamela trova il tempo di guardare al futuro: «A 34 anni, sono verso la fine della carriera calcistica. Ma alleno il settore giovanile a Terni già da due anni, la scuola calcio è in crescita e quello è il mio futuro. Con le Juniores abbiamo sfiorato lo scudetto. La mia strada è avviata, sto studiando e vorrei insegnare a scuola. Comunque, rimanere sempre nell'ambito sportivo». E se i risultati sono questi, c’è davvero da augurarselo.


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