Fabbricini: Sciopero Serie B? Non farebbe il bene del calcio

Il commissario straordinario della Figc annuncia assemblea elettiva a ottobre
Fabbricini: Sciopero Serie B? Non farebbe il bene del calcio© ANSA
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ROMA - "Io non posso fare previsioni su quel che può succedere. Domani c'è una riunione dei capitani delle squadre di serie B e mi sembrerebbe strano ne uscisse uno sciopero vista la compattezza di tutte le 19 squadre che in assemblea mi hanno chiesto unanimi di non fare ripescaggi. I giocatori sono ovviamente comunque liberi di fare le loro valutazioni e decidere. Di certo uno sciopero non farebbe il bene del calcio". Così il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, intervenuto a Radio Anch'io Sport su Rai Radio1, in merito ad un possibile sciopero dei calciatori della serie cadetta sulla questione del campionato a 19 squadre e il caos ripescaggi. Il campionato di serie B comincerà il 24 agosto prossimo. 

NUOVO PRESIDENTE IL 22 OTTOBRE - "Credo che la grande incombenza del prossimo consiglio federale sarà riformare i campionati, gli attuali format stridono e il sistema così non regge. Società anche gloriose sono sparite in pochi mesi, tutto questo professionismo in Italia non può reggere". Lo ha detto il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, intervenuto a Radio Anch'io Sport su Rai Radio1. "Bisogna trovare per la presidenza Figc una persona che sia in grado di governare bene questo mondo - ha proseguito Fabbricini -. Più che una federazione mi sembra una confederazione. Ci sono interessi troppo spesso contrastanti, ogni provvedimento fa arrabbiare qualcuno. Ma non basta fare un presidente, bisogna avere la forza di fare le dovute modifiche a questo sistema". Il commissario ha ricordato di aver steso una 'road map' che prevede l'assemblea elettiva per il 22 ottobre prossimo.

SULLA NAZIONALE E SU PIRLO - "Mai l'Italia è stata così in basso ma credo che Roberto Mancini abbia le caratteristiche ideali per guidare la Nazionale, cioè entusiasmo, competenza e carisma. L'ho seguito al lavoro nelle due amichevoli prima dell'estate con equilibrio, buon senso e un gran dialogo con la squadra. Ora arrivano partite importanti, che valgono i tre punto. Dobbiamo cominciare col piede giusto. Con Andrea Pirlo era stato avviato un discorso. Ho parlato solo una volta con lui, con l'accordo di scambiarci le situazioni contrattuali, ma poi il suo impegno televisivo per la Champions non ci sembrava in linea con le esigenze della federazione, per motivi di opportunità e di trasparenza. C'erano alcune clausole che andavano a toccare i diritti personali che erano in contrasto con la sua presenza in panchina - ha spiegato ancora Fabbricini -, Non sarò certo io però ad aprire o chiudere le porte dell'azzurro, perché per lui la Nazionale è sempre aperta. Quando l'ho incontrato ho capito che lo spessore della persona è anche superiore a quella del calciatore".


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