Catania, minacce di morte e proiettili a Pulvirenti

Una lettera intimidatoria recapitata al presidente della società etnea al cetro sportivo Torre del Grifo. La solidarietà del presidente della Lega Serie B Andrea Abodi: «Fatto gravissimo, mi auguro che i responsabili vengano subito individuati e puniti»
Tullio Calzone
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Grave episodio intimidatorio nei confronti del presidente del Catania Antonino Pulvirenti. Una lettera con minacce di morte e contenente proiettili è stata recapitata al massimo dirigente etneo presso il centro sportivo Torre del Grifo alla vigilia della delicata gara in programma domencia con l'Avellino. La tensione era salita subito dopo la cancellazione del ritiro punitivo stabilito dal club in seguito alla pesante sconfitta della squadra rossazzurra a Chiavari, sabato scorso, contro l'Entella, arrivata dopo tre pareggi di fila. La squadra non vince dal 31 gennaio, 2-0 al Perugia, un successo seguito a quello largo del turno precedente sulla Pro vercelli che avevano fatto pensare alla svolta. Invece la squadra di Marcolin si è accartocciata in una crisi durissima dalla quale stenta a tirarsi fuori e resa meno evidente solo dalle recenti penalizzazioni di Varese e Brescia, le uniche precedute in classifica dagli etnei che nele ultime cinque giornate hanno racimolatosolo 3 punti.

ABODI DURO - Il patron non ha voluto commentare il gravissimo episodio, ma a parlare è il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi che in una nota ufficiale ha così stigmatizzato le minacce: «Un fatto di estrema gravità. Chi si rende protagonista di questi episodi non può essere chiamato tifoso né far parte della famiglia della Serie B. In questo modo - ha proseguito Abodi - si colpisce un vero appassionato, che ha regalato anni e risultati importanti al Catania Calcio».

INDAGINI - Nell'augurarsi che i responsabili di questo gesto siano individuati al più presto dalle forze dell'ordine, Abodi, che sarà a fianco di Pulvirenti l'11 aprile per Catania-Trapani, auspica che il popolo etneo si stringa attorno al proprio presidente e alla propria squadra «per dimostrare vicinanza e solidarietà e uscire insieme da questo momento difficile». «Non ci potrà essere alcun risultato sportivo - ha concluso il presidente di Lega - che possa giustificare una deroga ai principi di legalità e rispetto».


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