© ANSAROMA - Giornate movimentate le ultime di Federico Di Francesco. L’attaccante del Lanciano è (era) stato accusato di aver fatto il saluto romano dopo il gol contro il Modena sabato scorso. Alcuni lo accusano sottolineando che certe cose vanno lasciate fuori dal calcio, altri lo difendono sostenendo che si è trattato solo di un fraintendimento; chi lo conosce spiega che Federico è un ragazzo d’oro e non farebbe mai gesti del genere. Fatto sta che contro di lui si era scagliata l’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), accusandolo appunto di aver fatto il saluto romano e paragonandolo a quello di Paolo Di Canio.
LA REPLICA - Non si fa attendere la risposta del Lanciano, che attraverso un comunicato fa sapere che si tratta di una strumentalizzazione: è stato isolato un fotogramma preso da un video dell’esultanza, che voleva significare tutto tranne quello che è stato detto. Finita qua? No, perché anche il figlio dell’allenatore del Sassuolo ci tiene a fare chiarezza, e attraverso il suo profilo Facebook rende pubblica la lettera che ha inviato all’Ucei dove ribadisce in prima persona che «non c’è nulla di più lontano, di quanto mi è stato ingiustamente attribuito, dalle mie convinzioni e dalla educazione che mi è stata impartita, ve lo assicuro. Ho tenuto solo a chiarire con voi, con una mia lettera personale il motivo del mio rammarico per il fatto che, pur senza reale ragione, vi siate sentiti offesi».
IL FRAINTENDIMENTO - La parola fine alla vicenda è stata messa dalla stessa Ucei, che fa un passo indietro: «Sia Di Francesco che il Lanciano si affrettano a spiegare che si è trattato di un malinteso. Non resta che prenderne atto con sollievo, rallegrarsi e augurarsi per il futuro una maggiore cautela». Torna la tranquillità in casa Lanciano, Di Francesco si mette tutto alle spalle e la testa già è alla prossima partita e… ai prossimi gol.