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PESCARA - A Pescara non ci si annoia mai, c'è sempre tanto fuoco che cova sotto la cenere. Dopo mesi alla camomilla, ecco infatti piombare con prepotenza la voce/indiscrezione/notizia dell'imminente ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina biancazzurra. Proprio quando sono state consegnate le chiavi della squadra a Massimo Oddo che da poche ore ha preso il posto di un Marco Baroni riuscito a farsi esonerare alla penultima di campionato per aver addirittura perso contro la formazione B di un già retrocesso Varese.
ANDIAMO PER ORDINE - Il primo, e finora unico, contatto “de visu” tra il tecnico boemo e il presidente del club adriatico, Daniele Sebastiani, è avvenuto giovedì della scorsa settimana, a Roma, con la solita scusa di prendere un caffè insieme. Propedeutico a questo incontro era stato il lavoro sottotraccia del diesse Peppino Pavone che con ZZ ha condiviso gli anni tra i più belli della carriera. Il filo che unisce Zeman con Pavone e il Pescara non si è mai spezzato, diciamo che per un certo periodo si era allentato, adesso però sembra tendersi di nuovo dal momento che le esigenze coincidono. Zdenek, dopo la meravigliosa epopea di tre anni fa, tra Roma e Cagliari ha collezionato solo delusioni, mentre il Pescara non è più riuscito a riprendersi dallo shock dell'interruzione del rapporto. In più ci si è messo pure Baroni parlando di “ottimo risultato” in caso di aggancio all'ottavo posto, l'ultimo utile per i playoff. E' stato in quel preciso momento che i dirigenti abruzzesi hanno compreso pienamente quanto le rispettive filosofie fossero distanti, perciò hanno rotto gli indugi contattando “il maestro”.
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