Pisa, la protesta si allarga: «Non vendiamo più i biglietti»

Le ricevitorie si mobilitano insieme ai tifosi: «Se Petroni non cede la società "scioperiamo anche noi»
Pisa, la protesta si allarga: «Non vendiamo più i biglietti»
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ROMA - Non c'è Leopolda che tenga. La città si è mobilitata contro la proprietà. «Petroni deve passare la mano». I tifosi si sono esposti, pronti a clamorose azioni di protesta pur di impedire che il match casalingo contro il Bari venga giocato. L'assemblea di più di duemila tifosi della squadra di Gattuso ha portato a una comunione di intenti: spingere Fabio Petroni a vendere il club il più presto possibile, prima che i giocatori si possano svincolare a gennaio. La comunità intera chiede a gran voce la cessione al gruppo Magico-Viris-Unigasket, ma gli ultimi incontri hanno solo allontanato le parti.

LE BIGLIETTERIE SCIOPERANO - «Alla luce dell’oramai improcrastinabile cessione societaria, ed in piena sintonia con quanto deciso nella riunione pubblica tenutasi alla “Stazione Leopolda” nella serata di lunedì 05/12/2016, anche NOI abbiamo deciso non solo di appoggiare in toto qualsiasi tipo di iniziativa verrà messa in essere dalla Nostra tifoseria, ma anche di iniziare un vero e proprio “sciopero” relativo alla vendita dei biglietti. A partire da oggi, e fintanto che l’attuale proprietà non passerà la mano, NON venderemo più biglietti per gli eventi casalinghi del Pisa, fermamente convinti che la rinuncia agli introiti del servizio biglietteria sia un nostro piccolo ma necessario sacrificio, che siamo disposti a sostenere se poi potrà essere d’aiuto alla liberazione della Nostra amata squadra, perché in fin dei conti IL PISA SI AMA, e come tutti i veri amori non può essere ostaggio di pochi euro di guadagno». Le piccole aziende pisane hanno deciso di autodanneggiarsi pur di riuscire a dire addio a Petroni. Adesso è Pisa a dare l'ultimatum.

LA RABBIA DEI TIFOSI PISANI - IL VIDEO 


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