Rodrigo, il Benfica corre verso il 33° titolo

E’ un attaccante, ha 23 anni, è nato in Brasile e ha passaporto spagnolo. E’ stato scoperto dal Real Madrid, che l’ha poi ceduto al club di Lisbona nel quadro dell’operazione legata a Fabio Coentrao. Ha segnato sette gol nel campionato portoghese, vinto dal Benfica soltanto tre volte dal 1994
Stefano Chioffi
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ROMA - Toni Oliveira, Giovanni Trapattoni e Jorge Jesus sono gli allenatori che hanno firmato gli ultimi tre titoli del Benfica, che in diciannove stagioni ha vinto il campionato portoghese soltanto nel 1994, nel 2005 e nel 2010. Un paradosso ingombrante per il club di Lisbona, che detiene il record di successi nella “Primeira Liga”: trentadue trionfi contro i ventisette del Porto e i diciotto dello Sporting. In settantanove edizioni sono state appena due le sorprese: il Belenenses si aggiudicò il torneo nel 1946, mentre nel 2001 fu il Boavista di Silva e Duda a interrompere il risiko di Benfica, Porto e Sporting.

L’ESTORIL - I colpi di scena, in Portogallo, mancheranno anche quest’anno. L’unica sopresa arriva dall’Estoril, che è salito in “Primeira Liga” nell’estate del 2012 e ora si ritrova in lotta per il terzo posto, utile per la qualificazione ai preliminari di Champions. L’Estoril è allenato dal brasiliano Marco Silva, ha trentanove punti dopo ventuno giornate ed è stato trascinato finora dal trequartista Evandro, lanciato dall’Atletico Paranaense e sbarcato in Portogallo nel 2012 dopo un’esperienza nella Stella Rossa di Belgrado. Evandro ha realizzato nove gol e ha ventisette anni. In passato ha indossato anche la maglia del Brasile Under 20. La novità è l’Estoril, che insegue il Porto con quattro punti di svantaggio. Sofferta la stagione del Porto, rivale del Napoli negli ottavi di Europa League. Tre giorni fa, infatti, ha esonerato il tecnico Paulo Fonseca, sostituito per il momento da Luis Castro, responsabile della squadra B. Il retroscena è che il Porto sta lavorando per soffiare Marco Silva all’Estoril, capace di andare a vincere il 23 febbraio a Oporto, allo stadio “Dragao”, dove nessuno riusciva a imporsidal 2008.

IL BILANCIO - La crisi improvvisa del Porto ha favorito la fuga del Benfica, primo in classifica a +5 sullo Sporting: cinquantadue punti, sedici vittorie, quattro pareggi, solo un ko (1-2 in casa del Maritimo, il 18 agosto del 2013, nella prima giornata di campionato), trentotto gol realizzati e tredici subiti. Il Benfica è guidato dal 2009 da Jorge Jesus, che nella scorsa stagione perse la “Primeira Liga”, la Coppa del Portogallo e l’Europa League (contro il Chelsea di Rafa Benitez) negli ultimi minuti. Adesso il club di Lisbona ha la possibilità di riprendersi il titolo, vinto dal Porto per tre stagioni di fila.

EX REAL MADRID - Nonostante la cessione a gennaio del centrocampista serbo Nemanja Matic al Chelsea per venticinque milioni di euro, il Benfica non ha rallentato la sua marcia. Dalla ripresa del torneo, dopo la pausa natilizia, la squadra di Jorge Jesus ha continuato a viaggiare ad alta velocità: sei vittorie e un pareggio in trasferta con il Gil Vicente. La stella è Rodrigo, ventitré anni compiuti il 6 marzo, brasiliano di Rio de Janeiro con il passaporto spagnolo. Il Benfica l’ha scoperto nel Real Madrid, che lo aveva tesserato a sua volta dal Celta Vigo. Rodrigo è il nipote di Mazinho, ex centrocampista del Brasile che vinse il Mondiale nel 1994 negli Stati Uniti. Ed è anche il cugino di Thiago Alcantara, regista del Bayern Monaco, e di Rafinha, mezzala di scuola-Barcellona che ora gioca in prestito nel Celta di Luis Enrique.

BLINDATO - Rodrigo è un attaccante, può fare la prima o la seconda punta. Nel Benfica attuale gioca alle spalle del centravanti brasiliano Lima, otto gol in “Primeira Liga. Rodrigo fa la differenza nel 4-2-3-1 di Jorge Jesus. Il suo percorso è cominciato nel 2008 nel Celta Vigo ed è proseguito nelle giovanili del Real Madrid. E’ arrivato al Benfica nel 2011, dopo un anno di gavetta nel Bolton, in Premier League. Il club di Lisbona lo ha acquistato a titolo definitivo dal Real nel quadro dell’operazione legata a Fabio Coentrao, volato in Spagna nel 2011 su precisa indicazione di Josè Mourinho. Ha un contratto con il Benfica fino al 2019. Velocità e stile, in questo campionato ha segnato sette gol (una doppietta al Maritimo) in ventuno partite. Rodrigo Moreno Machado è alto un metro e 78, pesa 74 chili e ha iniziato a giocare da bambino nell’Ureca, società dilettantistica di Nigran, piccolo comune della Galizia. Ha partecipato con la Spagna alle Olimpiadi del 2012 a Londra. E sempre nello stesso anno ha firmato un poker nell’Under 21 contro la Danimarca. Elegante, mancino e altruista. Un jolly d’attacco: centravanti, punta esterna nel 4-3-3, ma anche trequartista nel 4-2-3-1 progettato da Jorge Jesus. Ricorda un po’, per caratteristiche e struttura fisica, Pepito Rossi. E dopo quattro anni può riconsegnare il titolo al Benfica: il modo più emozionante per ricordare un mito come Eusebio, venuto a mancare lo scorso 5 gennaio a Lisbona a causa di un arresto cardiaco.  



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