Blind, parte l’asta: l’Ajax chiede 12 milioni

Il terzino sinistro, 24 anni, titolare nella nazionale olandese di Van Gaal e protagonista di due assist nel 5-1 contro la Spagna, è entrato nei piani del Liverpool, del Borussia Dortmund e del Manchester United.
Stefano Chioffi
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ROMA - Ha ricevuto al telefono cellulare tanti messaggi pieni di affetto e di stima, come ha confidato con orgoglio: una serata perfetta, quella di Daley Blind, in occasione del debutto in Brasile contro i campioni del mondo della Spagna. Nella difesa a cinque dell’Olanda è stato lui, sulla fascia sinistra, l’invenzione di Louis Van Gaal: ha cancellato David Silva, ha chiuso in un angolo l’artista del Manchester City, ma ha saputo accendere anche il turbo in fase di spinta, costruendo con due cross l’1-1 di Robin Van Persie (colpo di testa) e il 2-1 di Arjen Robben (tiro di sinistro). E così è diventato una figurina da mercato e uno dei protagonisti dell’Olanda, capace di cancellare la Spagna (5-1) e di spingere il ct Vicente Del Bosque sul banco degli imputati. Gioca nell’Ajax, che ha già fissato il prezzo del suo cartellino: dodici milioni di euro. Ecco la base per aprire l’asta. Il Liverpool e il Borussia Dortmund si sono fatti avanti. Ma anche il Manchester United, che tra qualche settimana sarà pilotato proprio da Van Gaal, potrebbe entrare in azione. Ha rinnovato il contratto per un altro anno a Patrice Evra, però è alla ricerca di un esterno.

 

TRE RUOLI - Daley Blind ha incassato i complimenti, ma ha deciso di accantonare ogni discorso legato al suo futuro. Priorità assoluta alla nazionale olandese e all’avventura in Brasile. Ha ventiquattro anni e un contratto fino al 2016: il valore del suo cartellino si è raddoppiato nel giro di novanta minuti. Nell’Ajax ha cambiato tre ruoli: terzino sinistro, ma anche centrale oppure mediano. Nell’ultima stagione, con Frank De Boer in panchina, ha giocato quasi sempre a centrocampo. E’ stato uno degli artefici del quarto titolo consecutivo vinto dall’Ajax, disegnato con un classico 4-3-3. Ventinove presenze in campionato e un gol contro l’Utrecht. Daley è il figlio di Danny, ex capitano dell’Ajax ed ex allievo anche di Van Gaal. Anche Danny era un jolly difensivo: tredici anni in maglia biancorossa, cinque trionfi in Eredivisie, quattro Coppe d’Olanda, una Champions League (nel 1995, battendo in finale il Milan di Capello), una Coppa Uefa e una Coppa Intercontinentale.

 

DE BOER E VAN GAAL - Un’eredità pesante per Daley, almeno all’inizio, quando ha dovuto sopportare quei paragoni a distanza con il papà e convivere con la diffidenza. Ma adesso sta raccogliendo i frutti di un’applicazione costante, che gli ha permesso di raggiungere un’invidiabile maturità tattica e di limare i difetti. Blind è un difensore universale, nel pieno rispetto della splendida scuola olandese. Attento in marcatura e brillante in fase d’attacco, quando arriva sul fondo e partecipa alla manovra: disciplina e corsa, oltre alla capacità di leggere in campo diversi copioni. De Boer è stato il primo a intuirne i margini di crescita. Van Gaal l’ha portato in nazionale un anno e mezzo fa (febbraio 2013), riuscendo a trasformare la versatilità di Blind in una risorsa preziosa, all’interno di una nazionale illuminata da gente come Van Persie e Robben. E’ alto un metro e 80, è nato ad Amsterdam il 9 marzo del 1990, è cresciuto nel vivaio dell’Ajax e ha già giocato 140 partite con i “lancieri”.

 

LE OFFERTE - Una carriera nel segno dell’Ajax, a parte una breve parentesi (da gennaio a giugno del 2010) in prestito al Groningen. Il Liverpool e il Borussia Dortmund hanno compiuto i primi passi. Anche il Manchester United studia la situazione. Ma Blind junior ha congelato le offerte: solo al termine del mondiale le prenderà in esame, dopo aver ascoltato il parere dell’Ajax che ha fiutato l’affare. L’unica certezza è che lascerà Amsterdam.


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