La Juve prende Coman: l’ha lanciato Ancelotti

E’ un trequartista, ha diciotto anni ed è stato soffiato a parametro zero al Paris Saint Germain. Ha giocato tre partite nel campionato francese, esordendo nel 2013 con Ancelotti in panchina.
Stefano Chioffi
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ROMA - Ha rifiutato l’offerta degli sceicchi e ha chiuso la porta in faccia al Paris Saint Germain, accettando anche il rischio di passare per un ingrato. Kingsley Coman è andato via a parametro zero e ha deciso di legarsi alla Juve, che si è assicurata così il talento più promettente del settore giovanile del Psg. Neppure l’allenatore Laurent Blanc è riuscito a convincere il trequartista, attratto dalla concreta prospettiva di sbarcare a Torino e di consacrarsi nella stessa città che ha accompagnato l’ascesa di Paul Pogba. Il gancio decisivo è stato rappresentato proprio dal salto di qualità che ha contrassegnato in Italia la carriera del centrocampista, pronto a lasciare nel 2012 il Manchester United per sposare la Juve. Tenuto in disparte da Alex Ferguson e valorizzato da Antonio Conte: la storia di Pogba ha indirizzato di riflesso la scelta di Coman, diciotto anni e tre presenze nel campionato francese, vinto nel 2013 e nel 2014 dal Paris Saint Germain.

 

IL DIVORZIO - Una rottura che ha scatenato polemiche e malumori all’interno del Psg. Per Coman, a Torino, è pronto un contratto per cinque stagioni. Ha un’idea: stregare Conte in ritiro e restare subito nel gruppo dei big. E’ una mezzapunta che giostra alle spalle del centravanti: inventa l’assist, cerca il corridoio per le punte, ma s’infila anche in area di rigore sfruttando l’agilità e i cambi di marcia. Ha la genialità del numero dieci, ma è moderno nell’interpretazione del ruolo, perché va in pressing sul regista avversario e rientra spesso a centrocampo. Ha le caratteristiche per muoversi anche nel 4-2-3-1. Il Psg pensava di averlo in pugno, invece la Juve ha lavorato dietro le quinte ed è riuscita a soffiarlo a Blanc, che era disposto a garantirgli maggiore spazio nella prossima stagione. 

 

ANCELOTTI E VERRATTI - L’Italia era un po’ nel suo destino, considerando che il 17 febbraio del 2013 era stato Carlo Ancelotti a farlo debuttare in Ligue 1, in occasione della gara persa per 3-2 con il Sochaux. Coman entrò in campo a tre minuti dalla fine al posto di Marco Verratti. Una dimostrazione di grande stima da parte di Ancelotti: Kingsley Coman, infatti, aveva sedici anni, otto mesi e quattro giorni. Le altre due presenze in Ligue 1 sono arrivate, invece, nell’ultima stagione con Blanc in panchina: otto minuti contro il Bordeaux (2-0) alla quinta giornata e ventotto minuti di vetrina nell’ultimo turno, in occasione del 4-0 al Montpellier. La Juve è entrata in azione da quasi un anno: lo ha studiato a lungo anche nella Youth League, la Champions organizzata dall’Uefa per le squadre Primavera. Coman ha giocato sei partite e ha segnato un gol all’Anderlecht. E’ stato lui la stella del Psg baby, allenato da Laurent Bonadei.

 

IL TESORO FRANCESE - Kingsley Coman è diventato maggiorenne il 13 giugno. E’ nato a Parigi nel 1996, è alto un metro e 78, è arrivato al Paris Saint Germain nel 2005, quando aveva nove anni, dopo aver cominciato a giocare nella scuola-calcio di Senart-Moissy. Dall’Under 16 all’Under 21, ha indossato la maglia di tutte le selezioni giovanili. Tre gol nell’Under 17 di Patrick Gonfalone, prima di fare la differenza e di raccogliere applausi nell’Under 18 di Philippe Bergeroo e nell’Under 19 di Francis Smerecki. Ora è entrato nel gruppo dell’Under 21 di Willy Sagnol, che lo ha fatto esordire lo scorso 2 giugno: un battesimo indimenticabile per Coman, autore di uno dei sei gol della Francia contro Singapore. Le altre cinque reti sono state realizzate sa Umtiti, Ntep (doppietta), Thauvin e Maupay.


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