Williams, l’Athletic fissa il prezzo: 20 milioni di euro

Clausola di rescissione e contratto fino al 2020 per l’attaccante, che ha origini liberiane ed è nato in provincia di Bilbao. Ha segnato un gol in Europa League contro il Torino ed è stato appena convocato nella Spagna Under 21 dal ct Celades. I suoi genitori sono fuggiti dalla Liberia agli inizi degli Anni Novanta durante la guerra civile.
Stefano Chioffi
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ROMA - I suoi genitori sono fuggiti dalla Liberia durante la prima guerra civile, all’inizio del 1992, tra attentati e bombe, terrore e povertà: è stato lungo e complicato il viaggio della speranza di Felix e Maria, il papà e la mamma di Iñaki Williams, l’ultima scoperta dell’Athletic Bilbao e della nazionale spagnola Under 21. Si sono rifugiati in Ghana e poi hanno cercato fortuna in Spagna, alla periferia di Bilbao. E a Barakaldo, in un reparto dell’Hospital Universitario Cruces, il 15 giugno del 1994, è nato Iñaki, che ora porta una cresta alla Balotelli e ha una clausola di rescissione da venti milioni di euro. 

 

LA CONVOCAZIONE - Origini liberiane come George Weah, ex attaccante del Milan e del Paris Saint Germain, ma radici basche. Williams è un centravanti ed è il simbolo della nuova Spagna multirazziale, ha appena ricevuto la prima convocazione nella nazionale baby guidata da Albert Celades e potrebbe debuttare il 30 marzo nell’amichevole con la Bielorussia, allo stadio Reino di Leon.

 

LA STORIA - E’ il grande orgoglio della sua famiglia. Iñaki Williams ha trascorso l’infanzia a Navarra, dove i suoi genitori hanno lavorato come agricoltori e come allevatori di bestiame. Il giornale “Marca” ha raccontato la storia di questo baby d’oro, che si è avvicinato al calcio quando era bambino: il provino nel Pamplona, la chiamata dell’Athletic, il ritorno a Bilbao con la mamma Maria (che lavora in un supermercato) e il fratello Niko, mentre il papà trovava un impiego stabile in Inghilterra. A portarlo all’Athletic furono l’osservatore Felix Burgui e il dirigente Francisco Javier Aristu.

 

IL GOL AL TORINO - Iñaki Williams ha firmato un contratto fino al 2020, ha giocato otto partite nella Liga e il tecnico Ernesto Valverde lo ha fatto esordire il 6 dicembre del 2014 contro il Cordoba (0-1), al San Mames. Ha segnato il suo primo gol da professionista in Europa League al Torino: un colpo di testa che non è servito però a cambiare il destino dell’Athletic, eliminato nei sedicesimi di finale. Ora si allena con Muniain e Aduriz, con Laporte e Iturraspe, ma ha costruito le basi del suo successo nel vivaio del club basco. Fino allo scorso mese di dicembre aveva regalato spettacolo con la squadra B, diretta da Cuco Ziganda. Due triplette (contro l’Amorebieta e il Leioa), tredici gol in diciotto partite in “Segunda Division” (Gruppo II), prima di conquistarsi la fiducia di Valverde.

 

IL MESSAGGIO - Iñaki Williams è alto un metro e 86, è un destro naturale, è un centravanti completo e moderno: salta bene di testa, è rapido, si muove sul filo del fuorigioco, può fare anche la punta esterna nel 4-3-3. «Abbiamo seguito la sua crescita, può garantirci un contributo prezioso», ha spiegato Celades, responsabile dell’Under 21, ruolo che ha ereditato dopo il passaggio di Julen Lopetegui sulla panchina del Porto, che affronterà il Bayern Monaco nei quarti di Champions League. Iñaki Williams è una delle sei novità nella lista dei convocati di Albert Celades, che ha chiamato per la prima volta nella Spagna Under 21 anche Marco Asensio (trequartista del Maiorca, ma già di proprietà del Real Madrid), Hector Bellerin (terzino dell’Arsenal), Jorge Meré (difensore centrale dello Sporting Gijon), Jesus Vallejo (stopper del Saragozza) e Ruben Duarte (jolly difensivo dell’Espanyol). 


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