Fabinho, dal Monaco alla Seleçao di Dunga

E’ un terzino destro, ma nella squadra di Jardim gioca a volte anche nel ruolo di mediano: è brasiliano, è nato nel 1993 e si prepara ad affrontare la Juve nei quarti di Champions League. Scoperto dai dirigenti del Fluminense, ha trascorso un anno nel Real Madrid (durante la gestione-Mourinho) e nel Castilla. Il suo cartellino è di proprietà del Rio Ave (Portogallo), però il Monaco può riscattarlo entro la fine di giugno.
Stefano Chioffi
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ROMA - Negli ultimi quattro mesi, il Monaco è la squadra che ha fatto registrare il rendimento migliore nel campionato francese: dall’inizio di dicembre ha raccolto sette punti in più rispetto al Paris Saint Germain (primo in classifica) e due in più dell’Olympique Lione (secondo). Dieci vittorie, tre pareggi e solo una sconfitta: il Monaco, prossimo avversario della Juventus nei quarti di Champions League, non perde in Ligue 1 dall’8 febbraio (0-1 sul campo del Guingamp) e ha conquistato trentatré punti in quattordici turni. Risultati che premiano il lavoro del tecnico portoghese Leonardo Jardim, 40 anni, ex Sporting Lisbona, ingaggiato dal presidente russo Dmitrij Rybolovlev nella scorsa estate, dopo il divorzio con Claudio Ranieri. 

 

FALCAO E RODRIGUEZ - Un’avventura, quella di Jardim, cominciata in un clima di scetticismo per le cessioni di Falcao al Manchester United e di James Rodriguez al Real Madrid. Una partenza in salita: tre punti nelle prime cinque giornate. Ma Jardim ha potuto contare sempre sul sostegno di Dmitrij Rybolovlev, che ha deciso di modificare il suo progetto rinunciando ai grandi investimenti per puntare sui giovani.

 

IL MODULO 4-2-3-1 - Il leader è il regista Moutinho, i nuovi talenti sono l’attaccante Martial (classe 1995) e la mezzapunta Bernardo Silva (1994, ex Benfica), mentre il gruppo dei saggi è formato da Berbatov (capocannoniere della squadra con sei gol), Ricardo Carvalho e Toulalan (che si svincola alla fine di giugno ed è entrato nei piani dell’Inter). Jardim ha scelto il 4-2-3-1 per rimodellare il Monaco, che in Champions si è tolto la soddisfazione di eliminare l’Arsenal, costruendo le sue fortune con il 3-1 a Londra nella gara d’andata. 

 

LA FORMULA - Il tecnico portoghese ha trovato la giusta sintesi tra il gruppo storico e i nuovi talenti. La prima sfida l’ha vinta: ha dimostrato che una buona organizzazione tattica, a volte, può incidere più di un mercato sfarzoso. In questo Monaco, che non raggiungeva i quarti di Champions dalla stagione 2003-04 con Didier Deschamps in panchina, non manca la qualità: sulle fasce si muovono a destra il maliano Touré (1996) e a sinistra il francese (di origini polacche) Kurzawa (1992). Ferreira-Carrasco (1993), seguito in passato dalla Roma, inventa e graffia con i suoi dribbling. In rampa di lancio ci sono poi l’esterno brasiliano Matheus Carvalho, mancino, classe 1992, arrivato alla fine di gennaio dal Fluminense, e il difensore francese (con origini senegalesi) Abou Diallo, diciotto anni e cinque presenze in campionato.

 

L’EQUILIBRIO FINANZIARIO - Un progetto nel segno dei giovani. Il Monaco ha scelto una strada precisa: stop ai colpi a sensazione, largo agli osservatori in giro per il mondo. E’ stata creata una rete di talent-scout all’estero. E in questo rinnovamento profondo del Monaco si sta ritagliando uno spazio importante anche Fabinho, ventuno anni, che gioca nel ruolo di terzino destro oppure a centrocampo accanto a Moutinho. E’ nato difensore: ritmo e cross sulla fascia, l’ingresso da bambino nella scuola-calcio del Paulinia, poi il contratto con il Fluminense. Nel 2011 si è trasferito in Portogallo e ha firmato un contratto con il Rio Ave. Nel 2012 la chiamata del Real Madrid, che lo ha preso in prova per un anno. Una presenza nella Liga durante la gestione-Mourinho, in occasione del 6-2 al Malaga (8 maggio 2012), il prestito al Castilla, applausi e gratificazioni, ma anche la consapevolezza di avere pochi margini di inserimento. Nel 2013, salutato il Real Madrid, Fabinho è tornato al Rio Ave ed è ripartito subito: è sbarcato in Francia e si è legato al Monaco, dove Ranieri lo ha utilizzato come terzino destro. Ventisei presenze e la qualificazione in Champions. 

 

DUNGA E LA SELEÇAO - Laterale o mediano: Jardim, nelle ultime quattro giornate, ha schierato Fabinho davanti alla difesa. Il brasiliano è alto un metro e 88, salta bene di testa, è robusto nei contrasti e si sta rivelando un jolly prezioso. Il ct Dunga lo ha convocato nella Seleçao per l’amichevole dello scorso 7 settembre con l’Ecuador, anche se poi lo ha lasciato in panchina. Fabinho ha fatto parte del Brasile Under 20 di Alexandre Gallo. E’ nato a Campinas il 23 ottobre del 1993 e il suo cartellino è ancora di proprietà del Rio Ave, ma il Monaco potrà esercitare entro la fine di giugno un diritto di riscatto. La squadra di Jardim ha vinto oggi a Reims per 3-1: a sbloccare il risultato è stato proprio Fabinho, che ha firmato così il suo primo gol in Ligue 1. Il brasiliano ha segnato una rete anche in Champions (otto presenze) contro lo Zenit di Villas-Boas, durante la fase a gironi. Il Monaco è quarto in classifica (53 punti), a -4 dall’Olympique Marsiglia. Rispetto al gruppo di Bielsa, al Lione (58) e al Paris Saint Germain (59), il club di Rybolovlev ha giocato però una partita in meno.


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