Alario regala al River Plate la Coppa Libertadores

L’attaccante argentino, 22 anni, è stato acquistato un mese fa dal club di Buenos Aires. Ha conquistato i suoi nuovi tifosi segnando un gol nella seminale con il Club Guaranì e un altro nella finale di ritorno contro il Tigres. I dirigenti lo hanno blindato fino al 2018.
Alario regala al River Plate la Coppa Libertadores
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Era stato accolto con un po’ diffidenza, ma in un mese il gelo si è trasformato in amore: Lucas Alario è un attaccante argentino, ha ventidue anni ed è uno dei giovani talenti che hanno appena regalato la Coppa Libertadores al River Plate, campione del Sudamerica per la terza volta nella sua storia. E’ stato acquistato un mese fa, dopo la cessione del colombiano Teofilo Gutierrez allo Sporting Lisbona: un milione di dollari per il 30% del cartellino. Il regista dell’operazione è stato Marcelo Gallardo, ex trequartista dei “Millonarios”, idolo dello stadio “Monumental” e ora allenatore del River. Alario è arrivato dal Colon. Il suo impatto con i tifosi biancorossi è nato in un clima di malumori e proteste. Il motivo? Colpa di una vecchia intervista rilasciata da Alario, in cui confessava le sue forti simpatie per il Boca Juniors. 

LA SVOLTA - Un approccio ruvido, ma la vita può cambiare nello spazio di trenta giorni. Il 7 luglio, nel giorno della presentazione, il suo acquisto aveva generato polemiche. Il 6 agosto, come succede nelle favole, Lucas Alario ha segnato il primo gol nella finale di Coppa Libertadores, dominata dal River Plate contro il Tigres del francese Gignac. E’ finita 3-0, Alario ha aperto la festa e adesso è diventato una delle stelle più amate del “Monumental”. Un abbraccio speciale, quello che gli hanno riservato i tifosi dopo il trionfo nella Champions League del Sudamerica. 

LA STORIA - La scalata di Alario è lo specchio fedele della storia recente del River Plate, che nel 2011 era precipitato in serie B e che a dicembre - tra il 10 e il 20 - volerà in Giappone per sfidare anche il Barcellona di Leo Messi nella Coppa del Mondo per club. Alario ha fatto una lunga gavetta e ora gioca accanto a Cavenaghi nel 4-4-2 di Gallardo. E’ stato decisivo per la conquista della Coppa Libertadores. Due assist nella semifinale d’andata con i paraguaiani Club Guaranì, un gol nella sfida di ritorno. E poi, l’altra notte, la perla contro il Tigres. 

IL CONTRATTO - Alario ha la maglia numero tredici. E’ alto un metro e 80, è nato a Tostado l’8 ottobre del 1992, ha firmato un contratto con il River Plate fino al 30 giugno del 2018 e il suo papà fa l’agricoltore, come hanno raccontato i giornali argentini. Ha iniziato la carriera nel Cuatro Bocas e nel San Lorenzo di Tostado. Nel 2011, dopo una breve esperienza nell’Arsenal di Sarandì, è stato tesserato dal Colon, società di Santa Fe, dove ha segnato sei gol in quarantatré partite. Ha avuto, tra i suoi allenatori, anche Roberto Sensini, ex centrocampista della nazionale argentina e campione d’Italia nel 2000 con la Lazio di Sven Goran Eriksson, dopo aver giocato anche nell’Udinese e nel Parma.


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