Darida, ecco il leader dell’Hertha: il sogno è la Champions League

Mezzala o trequartista, 25 anni, nazionale della Repubblica Ceca, quattro gol in Bundesliga: è il primo segreto del club di Berlino, allenato dall'ungherese Dardai e terzo in classifica.
Darida, ecco il leader dell’Hertha: il sogno è la Champions League
Stefano Chioffi
5 min

ROMA - Ha sempre rivestito una centralità politica ed economica, Berlino, base di lavoro della cancelliera Angela Merkel, in carica dal 2005 e al suo terzo mandato, ma la capitale della Germania si sta riscoprendo protagonista anche nel calcio. A sorpresa, dopo un lungo periodo anonimo e complicato, l’Hertha ha ritrovato un ruolo nell’aristocrazia del campionato tedesco. Diverte e si fa rispettare con una rosa che vale complessivamente intorno ai sessanta milioni di euro: l’equivalente del prezzo di Robert Lewandowski, centravanti polacco del Bayern Monaco.

IL RILANCIO - E’ terzo in classifica, lotta per la qualificazione in Champions League, non perde dal 28 novembre (0-2 in casa del Bayern Monaco) e ha raccolto undici punti nelle ultime cinque giornate. E’ riemerso dalle contraddizioni di una storia confusa e agitata: due retrocessioni e due promozioni in Bundesliga dall’estate del 2010, prima di rifiorire proprio in questa stagione. L’Hertha Berlino ha un valore sportivo e romantico in Germania: ha vinto soltanto due volte il campionato e l’ultimo successo appartiene quasi a un secolo fa. Sono trascorsi ottantacinque anni, era il 1931. Non esisteva la Bundesliga, il campionato tedesco si chiamava Verbandsliga. Sedici club iscritti, la formula era quella dell’eliminazione diretta. L’Hertha superò in finale il Monaco 1860. Il tecnico era Richard Girulatis e la squadra fu trascinata dal centravanti Willi Kirsei (capocannoniere con sette gol) e dalla mezzala Johannes Sobek (quattro reti). Un’epoca lontana: due titoli consecutivi (1930 e 1931), poi tante salite e due Coppe di Lega in tempi più recenti, nel 2001 con l’allenatore tedesco Jürgen Röber e e nel 2002 con l’olandese Huub Stevens in panchina.

L’AMBIZIONE - Ora l’Hertha insegue la miniera d’oro della Champions League: il terzo posto, in Bundesliga, garantisce l’ingresso diretto alla fase a gironi, evitando così il rischio dei play-off durante l’estate. Trentaquattro punti in diciannove giornate: dieci vittorie, quattro pareggi, cinque sconfitte, ventinove gol realizzati e ventuno subiti. Il Bayern Monaco (a quota 52) e il Borussia Dortmund (44) viaggiano a un’altra velocità e appartengono a una dimensione differente, ma l’Hertha - dopo due partite del giorne di ritorno - ha tre punti di vantaggio sul Bayer Leverkusen e quattro sullo Schalke 04. Ha trovato all’estero l’allenatore del grande riscatto: è ungherese, ha trentanove anni, si chiama Pal Dardai e ha trasformato la mentalità dell’Hertha. Un tecnico, ma anche una bandiera: Dardai conosce a fondo l’ambiente, ha giocato per quindici anni a Berlino, ha un legame fortissimo con i tifosi. Era un centrocampista: 297 partite e 17 gol in campionato con la maglia biancoblù.

UN EX CT IN PANCHINA - Dardai ha lavorato per quasi quattro mesi da ct dell’Ungheria, tra la metà di settembre del 2014 alla fine di gennaio del 2015, prima di accettare la proposta dei dirigenti dell’Hertha e di rientrare a Berlino per sostituire l’allenatore olandese Jos Luhukay. Salvezza da batticuore, quindicesimo posto, lo spareggio con il Karlsruher evitato grazie al vantaggio negli scontri diretti con l’Amburgo. Il presente, però, ha una fisionomia nuova. E a guidare questo rilancio c’è un centrocampista, Vladimir Darida, che ha assunto subito un ruolo da leader. E’ cresciuto nella Repubblica Ceca, ha venticinque anni, è una mezzala e l’Hertha lo ha acquistato in estate dal Friburgo. Tre milioni e ottocentomila euro: questo il costo dell’operazione. Un affare vero, considerando l’impatto che ha avuto all’interno del gruppo: diciannove presenze e quattro gol, l’ultimo lo ha firmato sabato scorso in occasione del pareggio (3-3) sul campo del Werder Brema.

L'EUROPEO IN FRANCIA - Dardai gli consegna spesso il copione di trequartista nel 4-2-1-3. Darida inventa e segna: accende la manovra, spreca pochissimi palloni. Il ragazzo di Sokolov, classe 1990 (è nato l’8 agosto), lanciato dal Viktoria Plzen, ha spinto l’Hertha anche ai quarti di Coppa di Germania: tre partite e due gol (all’Arminia Bielefeld e al Norimberga). Personalità, stile, tre assist in totale. E’ alto un metro e 71, è un destro naturale, cambia marcia e salta l’avversario: difficile marcarlo. Fisico compatto, ma grande corsa e resistenza. Si è legato all’Hertha fino al 2019 e si prepara a giocare la trentesima partita con la Repubblica Ceca: Darida ha già il posto garantito per l’Europeo in Francia, sfiderà con l’ex nazionale di Pavel Nedved la Spagna, la Turchia e la Croazia.


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