Lindelöf, ecco il difensore del Benfica che costa già trenta milioni di euro

E' un centrale, ha ventuno anni, è svedese, è diventato titolare dopo l'infortunio dell'argentino Lisandro Lopez (inseguito a gennaio dalla Fiorentina) e ha un contratto fino al 2020, blindato da una clausola di rescissione molto alta. Si è messo in evidenza anche negli ottavi e nei quarti di Champions, marcando - nelle gare con lo Zenit e il Bayern Monaco - prima Hulk e poi Lewandowski.
Lindelöf, ecco il difensore del Benfica che costa già trenta milioni di euro
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Ha una clausola di rescissione da trenta milioni di euro, è svedese, si chiama Victor Lindelöf, gioca nel Benfica ed è il difensore centrale che ha ricevuto i voti più alti in pagella nel campionato portoghese durante il girone di ritorno. Deve ancora compiere ventidue anni, sta aiutando il club di Lisbona a vincere il terzo “scudetto” di fila ed è stato scoperto dai dirigenti biancorossi nel 2012, quando cominciava a farsi conoscere a livello giovanile nel Västeras SK. Non è costato neppure un centesimo: è arrivato da svincolato, ha preso l’aereo per il Portogallo appena è diventato maggiorenne. Nel giro di quattro stagioni, partendo dalla Primavera del Benfica, si è trasformato in un prezioso patrimonio. E’ alto un metro e 87, governa il reparto, è bravo nei colpi di testa, ha una buona tecnica, fa ripartire l’azione, è elegante nelle chiusure e negli appoggi.

IL PREZZO - Nella scorsa estate ha vinto l’Europeo Under 21 con la Svezia, superando in finale il Portogallo dopo i calci di rigore (4-3). Il Benfica si nutre da sempre di plusvalenze: Lindelöf ha un prezzo, trenta milioni di euro, che è stato concordato con il giocatore all’interno del nuovo contratto, prolungato fino al 2020. In caso di emergenza, può essere utilizzato anche sulla fascia destra, nel ruolo di terzino: anticipo, velocità, concentrazione, sicurezza, potenza. Ha già esordito nella nazionale maggiore, lanciato dal ct Erik Hamren nel blocco dei titolari il 24 marzo del 2016 contro la Turchia (1-2) e riproposto sempre dall’inizio - cinque giorni più tardi - nella sfida con la Repubblica Ceca (1-1).

LA STORIA - E’ cresciuto nel Västeras, nel club della sua città, dove è nato il 17 luglio del 1994. In Portogallo ha trovato la sua dimensione ideale, l’ambiente giusto per completarsi, per proseguire la fase di crescita e di addestramento anche a livello tattico. E’ stato inserito all’inizio nel gruppo del Benfica B, ha avuto subito come allenatore Norton de Matos. Ha esordito nel campionato portoghese il 10 maggio del 2014, con Jorge Jesus in panchina, in occasione della sfida con il Porto (1-2). E’ entrato in campo negli ultimi venticinque minuti al posto di João Cancelo.

L’EREDE DI LISANDRO LOPEZ - Lindelöf è diventato titolare in questa stagione durante il girone di ritorno, il 5 febbraio, dopo l’infortunio muscolare del centrale argentino Lisandro Lopez, corteggiato dalla Fiorentina durante il mercato invernale e uscito in barella il 31 gennaio durante la gara con il Moreirense (4-1). Lo svedese ha giocato dodici partite in campionato e ha segnato un gol al Paços Ferreira (3-1, era la 23ª giornata). Il tecnico Rui Vitoria, ingaggiato in estate dal Benfica dopo il passaggio a sorpresa di Jorge Jesus sulla panchina dello Sporting Lisbona, lo schiera sempre sul centro-destra, accanto al capitano Jardel, classe 1996. Da quando ha sostituito Lisandro Lopez, il Benfica ha subito otto gol in dodici gare: undici vittorie e un ko con il Porto (1-2).

LA CONFERMA - Si è fatto apprezzare anche in Champions League: un’avventura, quella del club di Lisbona, che si è interrotta nei quarti di finale contro il Bayern Monaco. Ha marcato prima Hulk, il brasiliano dello Zenit, negli ottavi. E poi ha preso in consegna Robert Lewandowski e Thomas Müller. Altri esami che è riuscito a superare, nonostante l’eliminazione del Benfica: 0-1 a Monaco di Baviera e 2-2 a Lisbona. Lindelöf non è sul mercato: l’intenzione dei dirigenti è quella di trattenerlo a Lisbona, valutando invece l’opportunità di fare cassa attraverso la cessione di Lisandro Lopez, classe 1989, ex Arsenal di Sarandì e Getafe, legato ancora per due stagioni. Il valore dello svedese può crescere. Da valutare, invece, il futuro di Renato Sanches, diciotto anni, regista oppure mezzala, grande rivelazione in campionato e in Champions League, bloccato da un contratto fino al 2021 che prevede anche una clausola da 60 milioni di euro. Il centrocampista, nato a Lisbona e originario di Capo Verde, piace al Manchester United.


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