Jordan Larsson, la nuova promessa del calcio svedese ha già ricevuto i complimenti di Ibrahimovic

Ha quasi 19 anni, è un attaccante, gioca nell'Helsingborg ed è il figlio di Henrik, 106 presenze e 37 gol in nazionale, ex Barcellona e Celtic. Zlatan lo considera un talento di grande prospettiva. Larsson junior ha segnato quattro reti in campionato e tre in Coppa di Svezia.
Jordan Larsson, la nuova promessa del calcio svedese ha già ricevuto i complimenti di Ibrahimovic
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Il padre, appassionato di Nba, lo ha voluto registrare all’anagrafe con il nome di Jordan, in onore di uno dei più grandi campioni del basket, sei titoli negli Stati Uniti, due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles e Barcellona. Jordan Larsson è il figlio di Henrik, ex calciatore svedese, punta di valore, un terzo posto al Mondiale del 1994 (quando giocava con i capelli rasta) e quattro scudetti con il Celtic, colpi d’autore e velocità, che ha terminato la carriera nel 2009 quando Zlatan Ibrahimovic era già un asso. Ma a parte il nome, ispirato a Michael Jordan, Larsson junior sta provando a fare strada nel calcio: dal padre non ha ereditato soltanto il piacere di gustarsi qualche partita di basket in poltrona, davanti alla tv, ma soprattutto il dna giusto per farsi conoscere nel mondo del pallone. 

I COMPLIMENTI DI IBRAHIMOVIC - Ha una storia particolare, Jordan Larsson, quasi diciannove anni, attaccante dell’Helsingborg. Ha il passaporto svedese, ma è nato in Olanda, a Rotterdam, perché in quel periodo (era il 1997) il suo papà indossava la maglia del Feyenoord. Prima punta oppure esterno nel 4-3-3. E’ mancino, è alto un metro e 75, ha segnato quattro gol nelle prime dodici giornate di campionato, che riprenderà solo dopo l’Europeo. Una doppietta all’Aik Solna e una rete al Gefle e al Malmö. Si è messo in luce anche in Coppa di Svezia: quattro presenze, tre gol e due assist. Ha già ricevuto i complimenti di Ibrahimovic: «C’è un ragazzo che è in grande ascesa, è il figlio di Henke, ci aspettiamo grandi cose da lui», ha detto Zlatan al sito ufficiale della Uefa. 

IL BARCELLONA - Jordan Larsson è nato il 20 giugno del 1997 e ha iniziato a giocare nel settore giovanile del Barcellona: era il 2004 e il suo papà aveva appena firmato un biennale con il club catalano. Ha proseguito poi, in Svezia, nelle squadre baby dell’Högaborg, in attesa di essere tesserato nel 2014 dall’Helsingborg. Ha una spiccata somiglianza con il padre, e non solo a livello di fisionomia: stesso fisico, stesse caratteristiche, dribbling stretto e scatto, fa già parte della nazionale svedese Under 21 (diretta dal ct Häkan Ericson) e sogna di essere convocato per le Olimpiadi di Rio. 

UN CLUB DI FAMIGLIA - Nell’Helsingborg ha una maestro speciale: è il suo papà, che ora allena proprio nella società dove aveva cominciato a farsi conoscere. Henrik Larsson, quarantaquattro anni, ex Feyenoord e Celtic, ex Barcellona e Manchester United, 106 presenze e 37 gol in nazionale, ha un contratto fino al 2017 ed è l’idolo più amato dai tifosi dell’Helsingborg: sul lungomare della città (che porta lo stesso nome della squadra) è stata eretta una statua in suo onore. 

IL DEBUTTO - Larsson junior, maglia numero diciotto, si muove in attacco accanto a Matthew Rusike, classe 1990, nato nello Zimbabwe. Aveva fatto bene anche nella scorsa stagione: venticinque gare e tre reti. L’Helsingborg si dispone quasi sempre con il 4-4-2. Ha avuto una partenza faticosa in campionato: occupa il dodicesimo posto (i club sono sedici). Quattro vittorie, tre pareggi, cinque sconfitte, sedici gol realizzati e venticinque subiti. In testa alla classifica si trova il Malmö con ventisette punti. La serie A svedese (che si chiama “Allsvenskan”) riprenderà il 9 luglio: il primo impegno, per l’Helsingborg, sarà in casa contro l’Elfsborg. Jordan Larsson è il capocannoniere della squadra rossoblù con quattro gol, davanti all’altro talento del club, Darijan Bojanic, classe 1994, mezzala, svedese di nascita con origini croate, a segno tre volte. Ha un contratto fino al 31 dicembre del 2018. Ha debuttato in campionato il 27 aprile del 2014 contro l’Örebro (1-1), sulla panchina dell’Helsingborg c’era Roar Hansen.


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