Willian Arão, il brasiliano che ha preso il comando del Flamengo

Ha 23 anni, è un regista-mediano, è arrivato a gennaio da svincolato ed è diventato subito uno dei leader della squadra di Rio de Janeiro, che può tornare a vincere il titolo dopo sette anni con un tecnico quasi debuttante in panchina (Zé Ricardo) e l'ex juventino Diego come trequartista.
Willian Arão, il brasiliano che ha preso il comando del Flamengo
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Nel Flamengo deve ancora nascere un altro Zico, che sapeva inventare calci di punizione da fantascienza, ma anche con un budget limitato e senza giocatori nel giro della Seleçao il club di Rio sta sognando di vincere il titolo, a distanza di sette anni dall’ultimo trionfo firmato da Adriano (19 gol), prima che il centravanti cominciasse a lottare con i demoni di una vita sbagliata. Lottare per lo "scudetto” si può, comunque: merito di un peruviano (Paolo Guerrero) e di un argentino (Federico Mancuello), che domenica sera sono riusciti a ribaltare in sei minuti il risultato contro il Cruzeiro, un successo per 2-1 che continua a tenere aperta la corsa per la conquista del “Brasileirão”. Il Flamengo si trova al secondo posto, ha un punto di distacco dal Palmeiras del baby d’oro Gabriel Jesus, classe 1997, capocannoniere con undici gol insieme con l’ex milanista Robinho dell’Atletico Mineiro. Inseguito dall’Inter, prima che i cinesi del Gruppo Suning chiudessero la trattativa per Gabigol con il Santos, Gabriel Jesus è stato già prenotato dal Manchester City in cambio di trenta milioni di euro, però l’accordo verrà depositato all’inizio di gennaio: una formula avallata anche da Pep Guardiola, pronto a giurare sulle maestose prospettive dell’attaccante del Palmeiras.

LA CLASSIFICA - Mancano undici giornate alla fine del campionato brasiliano, che terminerà il 4 dicembre: Palmeiras 54 punti, Flamengo 53, Atletico Mineiro 49, Santos 45 e Fluminense 43. Nessuna promessa, ma il Flamengo progetta il sorpasso: la squadra gioca bene, diverte, è allenata da Zé Ricardo, 45 anni, nato a Rio de Janeiro, alla sua prima grande esperienza in panchina dopo aver lavorato nell’Audax e nel settore giovanile del São Cristovão e dell’Olaria. Zé Ricardo è stato ingaggiato all’inizio di giugno al posto di Muricy Ramalho, entrato in lizza con Tite (poi promosso ct del Brasile) per sostituire Dunga alla guida della Seleçao al termine della Coppa America. Ha costruito il suo Flamengo con il 4-2-3-1 e sta provando a rilanciare anche l’ex juventino Diego. Dal 10 luglio, in quattordici partite di campionato, i rossoneri sono stati sconfitti solo una volta (contro lo Sport Recife, il 13 agosto): dieci vittorie, tre pareggi, trentatré punti, ventiquattro gol realizzati e dieci subiti. Meccanismi perfetti, l’ambizione di preparare un emozionante sprint con il Palmeiras per il titolo, che rappresenterebbe il sesto nei 120 anni di storia del Flamengo.

IL LEADER - Uno dei segreti è Willian Arão, il regista-mediano, che ha il compito di organizzare la manovra e di proteggere la difesa: è lui ad accendere il motore del Flamengo e si sta rivelando un grande affare, è arrivato a gratis il primo gennaio, da svincolato. Il suo cartellino era di proprietà del Corinthians, ma nella scorsa stagione Arão aveva giocato in serie B nel Botafogo, centrando la promozione con il tecnico Ricardo Gomes. E’ alto un metro e 81, detta i tempi di ogni azione, si muove con personalità, vince tanti contrasti e spreca pochi palloni: ha la fiducia di Zé Ricardo ed è diventato una garanzia per i tifosi rossoneri. E’ un destro naturale, ha ventitré anni, è nato a San Paolo il 3 dicembre del 1992, è un destro naturale. E’ stato scoperto e lanciato dal Corinthians, ma ha cominciato a giocare nella scuola-calcio del San Paolo. Ha indossato in passato anche le maglie dell’Atletico Goianiense, del Chapecoense e della Portuguesa. Venti presenze in campionato nel Flamengo, diciannove volte titolare, ha segnato tre gol (al San Paolo, al Santa Cruz e al Fluminense). Ha scelto il numero cinque e in due partite gli è stata consegnata anche la fascia di capitano.


© RIPRODUZIONE RISERVATA