Ascacibar, il Sassuolo tratta con l’Estudiantes

E' un mediano-regista, ha 19 anni ed è il capitano dell'Argentina Under 20: il club di Giorgio Squinzi lavora per acquistarlo subito e girarlo in prestito al Crotone fino a giugno. Sul polpaccio destro ha un tatuaggio dedicato a Diego Armando Maradona.
Ascacibar, il Sassuolo tratta con l’Estudiantes
Stefano Chioffi
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ROMA - Il suo presidente non lavora solo dietro una scrivania, ma ha deciso di tornare a infilarsi la tuta e di ricominciare a quarantuno anni ad allenarsi con la squadra: il suo capo, nell’Estudiantes, è Juan Sebastian Veron, che lo ha fatto diventare professionista, ha intuito per primo le sue potenzialità e adesso prenderà una decisione sul suo futuro. Santiago Ascacibar è un centrocampista, gioca davanti alla difesa, è un mediano-regista, un play moderno: pressing, tempi giusti in fase di costruzione, forza nei tackle, velocità nei recuperi, senso della posizione. E’ uno dei talenti più interessanti della nazionale argentina Under 20, che sta partecipando in questi giorni in Ecuador al “Sudamericano” di categoria: il ct Claudio Ubeda gli ha consegnato la fascia di capitano. Piace al Sassuolo, che sta riflettendo sulla possibilità di investire su Ascacibar e di girarlo in prestito al Crotone fino al termine di questo campionato. L’Italia è una delle soluzioni, ma viene seguito anche dall’Atletico Madrid, che lo studia dalle Olimpiadi di Rio e ha un ottimo rapporto con i dirigenti dell’Estudiantes, come ha scritto in passato il giornale spagnolo “As”. 

IL PARAGONE - Diego Simeone è stato compagno di Veron nell’Argentina e nella Lazio. Ascacibar è un giocatore che garantisce equilibrio e sostanza: recupera tanti palloni, li cattura e li distribuisce con lucidità. Corsa, resistenza, non scarica mai le batterie. Ha il fisico (un metro e 68 per 69 chili) e le caratteristiche di Javier Mascherano. E i giornalisti di La Plata lo hanno spesso paragonato allo “Jefecito”, allo sceriffo del Barcellona. Ascacibar è nato a La Plata il 25 febbraio del 1997, ha diciannove anni e ha tre fratelli maschi. E’ cresciuto nel quartiere residenziale di Villa Elvira: il papà si chiama Javier e la mamma Mariana Rollero. Lo hanno soprannominato “el leon” per il suo spirito da lottatore. 

IL SUO QUARTIERE - Da bambino ha giocato in diversi piccoli club del suo quartiere: nell’Almagro, nel Neptuno 35 de Villa Elvira, nel 12 de Septiembre e nella Juventus La Plata. E’ stato scoperto dall’Estudiantes quando aveva nove anni da Omar Rulli, padre di Geronimo, portiere della Real Sociedad. Ha sempre indossato la maglia numero 5, è un “volante” classico, organizza la manovra e brucia energie in pressing, per proteggere la difesa. Ha terminato il liceo nel collegio dell’Estudiantes. E ora si è iscritto alla facoltà di antropologia presso l’università Nacional di La Plata. 

IL TATUAGGIO - Tra coppe e campionato, ha disputato trantaquattro partite con l’Estudiantes. Ha debuttato in “Primera Division” l’8 febbraio del 2016 contro il Lanus, a Sarandì, gara persa per 1-0. Decisivo, per la sua crescita e per la formazione, il sostegno del tecnico Nelson Vivas, diciannove presenze da terzino - tra il 2001 e il 2003 - nell’Inter di Massimo Moratti. Ha un contratto fino al 30 giugno del 2019 con l’Estudiantes e ha disputato tre partite durante le Olimpiadi di Rio. Veron lo considera già pronto per il calcio europeo: un marchio di garanzia che arriva dall’ex mezzala della Sampdoria, del Parma, della Lazio e dell’Inter. Ascacibar ha un tatuaggio sul polpaccio destro dedicato al suo idolo: un disegno di Diego Armando Maradona in azione con la maglia numero dieci dell’Argentina.


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