Bassogog, dalla fondazione di Eto’o al premio di migliore giocatore in Coppa d’Africa

E' un'ala, ha 21 anni, gioca in Danimarca nell'Aalborg ed è stato uno dei protagonisti del trionfo del Camerun nel torneo che si è appena concluso in Gabon. La sua storia è stata raccontata anche dal "Washington Post".
Bassogog, dalla fondazione di Eto’o al premio di migliore giocatore in Coppa d’Africa
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Anche il “Washington Post" gli ha dedicato un lungo articolo, raccontando la sua storia piena di ostacoli, tra viaggi e salite, sogni e sacrifici: dalla periferia di Bamenda, in Camerun, 1.600 metri sul livello del mare e 370 km dalla capitale Yaoundé, alla terza serie del campionato americano, da un’infanzia complessa alla maglia del Wilmington Hammerheads, dalla chiamata dell’Aalborg alla stima del ct Hugo Broos, fino al grande trionfo in Gabon, alla conquista della Coppa d’Africa e al premio come migliore giocatore del torneo. Christian Bassogog ha lasciato presto casa sua, la sua famiglia, i suoi parenti, per salire su un aereo che lo ha portato in North Carolina: è stata questa, nel 2015, a vent’anni, la tappa che gli ha cambiato la carriera. Era stato invitato negli Stati Uniti per uno stage: l’agente Leo Cullen e il general manager del Wilmington Hammerheads, Jason Arnol, lo avevano visto giocare a Bamenfa con la squadra dei Rainbow, nel piccolo stadio “Municipal Mankon”, con una capacità di cinquemila spettatori. E in quell’occasione erano rimasti colpiti dalla velocità e dall’altruismo di Bassogog, un’ala in grado di muoversi sulla fascia destra nel 4-3-3 e nel 4-4-2. 

L’INCROCIO - L’America ha trasformato la sua carriera in una favola: dodici presenze nel Wilmington Hammerheads, l’equivalente della Lega Pro statunitense, la chiamata dell’Aalborg, un contratto da professionista con il club danese fino al 2019 e poi la convocazione del ct Hugo Broos (passaporto belga, ex Bruges e Anderlecht), che ha permesso al Camerun di vincere la Coppa d’Africa a distanza di quindici anni. Bassogog è nato a Bamenda il 18 ottobre del 1995. Ha cominciato a giocare nella “Fundesport”, la squadra di calcio della fondazione di Samuel Eto’o. E’ uno dei nuovi eroi del Camerun, costruito da Broos per la Coppa d’Africa puntando su giovani poco conosciuti, perché diversi big (da Joël Matip del Liverpool a Eric Maxim Choupo-Moting dello Schalke 04) avevano rifiutato la convocazione per concentrarsi sui loro club. 

IL CT BROOS - Bassogog si è fatto conoscere negli Stati Uniti e in Danimarca. Sei mesi fa non faceva parte del giro della nazionale. Hugo Broos era andato a vederlo nell’Aalborg fidandosi della segnalazione di alcuni suoi collaboratori e lo aveva promosso. Bassogog è rapido, ha buona tecnica, è mancino ma preferisce essere utilizzato sul lato destro. Il contropiede è la sua specialità. Lotta, si sacrifica e a volte festeggia i suoi gol con una capriola. Nel campionato danese, in trenta partite, ha realizzato quattro reti e ha firmato tre assist. 

L’AGENTE - Il suo procuratore è Dimitri Seluk, lo stesso di Yaya Touré, il centrocampista ivoriano del Manchester City. E’ alto un metro e 78, ha esordito nel Camerun il 12 novembre del 2016, contro lo Zambia (1-1), in una gara di qualificazione al Mondiale del 2018 in Russia. Sempre titolare durante la scalata in Coppa d’Africa: dalla sfida con il Burkina Faso (1-1) alla vittoria in finale per 2-1 contro l’Egitto del romanista Mohamed Salah e del tecnico argentino Hector Cuper,ex Inter. Sei presenze, un gol in semifinale al Ghana (2-0) e un assist nella fase a gironi durante la gara con la Guinea-Bissau (2-1). Dopo aver partecipato alle celebrazioni in Camerun, si prepara a rientrare in Danimarca: la “Superligaen” riprenderà il 19 febbraio (con la partita sul campo dell’Aarhus) e l’Aalborg - allenato da Morten Wieghorst - è ottavo in classifica con ventisei punti in ventuno partite.


© RIPRODUZIONE RISERVATA