Gray, l’ultimo regalo di Ranieri al Leicester

Ala sinistra, 20 anni, inglese di origini giamaicane: è stato scoperto dal tecnico italiano nel Birmingham, in Premiership, ed è già entrato nella nazionale Under 21.
Gray, l’ultimo regalo di Ranieri al Leicester
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Un rapporto divorato dalle gelosie e dai contrasti, un romanzo bellissimo che ha preso una piega sbagliata dopo il trionfo in Premier, le sfilate in piazza, il giro della città con il pullman scoperto, le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, le celebrazioni per una stagione leggendaria: è nata così, nella maniera più subdola e silenziosa, la fronda di alcuni giocatori del Leicester nei confronti di Claudio Ranieri. Una brutta storia di clan e rivalità interne, di barriere e strappi, di pressioni sulla proprietà thailandese per convincere il club a chiudere il rapporto con il tecnico italiano, con l’uomo dei sogni, con l’inventore del titolo più sorprendente nella storia del calcio inglese. Il popolo del King Power Stadion, però, non ha creduto ai comunicati dei vecchi leader della squadra, a quelle parole di circostanza, ai messaggi sui social indirizzati dalla squadra a Ranieri nei giorni bollenti del divorzio.

LA METAMORFOSI - Il Leicester si è sbloccato e ha ricominciato a vincere con regolarità dopo l’esonero di Ranieri. E’ bastato l’arrivo in panchina di Craig Shakespeare, 53 anni, una vita da vice-allenatore, per risvegliare le Foxes: tre vittorie consecutive in campionato (contro il Liverpool, l’Hull e il West Ham), il successo in Champions sul Siviglia di Jorge Sampaoli e la qualificazione ai quarti. Dall’incubo della retrocessione in Championship al riscatto, alla sfida con l’Atletico Madrid di Diego Simeone. Vardy ha ripreso a segnare, Mahrez sta ricamando assist come nell’anno del capolavoro, il capitano Morgan e il mediano Drinkwater sono tornati a fare la differenza. In pochi giorni è cambiato il clima nel centro sportivo di Belvoir Drive. Un Leicester che vuole chiudere la stagione in bellezza: è l’ottavo club, nella storia del calcio inglese, ad aver raggiunto il traguardo dei quarti di Champions. Un record, nessun altro Paese è riuscito a fare meglio. E in questa squadra di nuovo brillante e coinvolgente sta trovando sempre più spazio Demarai Gray, portato a Leicester proprio da Ranieri all’inizio di gennaio del 2016. Punta esterna, un’ala da 4-3-3, corsa e dribbling, una velocità che disorienta i terzini: perfetto in contropiede, micidiale nelle ripartenze. 

IL BIRMINGHAM - Gray è costato cinque milioni di sterline, è stato scoperto nel Birmingham, giocava nella serie B inglese prima di conquistare il titolo nel Leicester. Passaporto inglese, ma origini giamaicane, come il difensore centrale Morgan. Un gol (al Manchester United) e tre assist in questo campionato. Ventuno presenze, una crescita costante. Applausi anche in Champions League e una rete in Coppa d’Inghilterra al Derby County. Gray ha vent’anni, è nato a Birmingham il 28 giugno del 1996, è alto un metro e 79, ha firmato un contratto fino al 2020. Ha iniziato la carriera nella scuola-calcio del Cadbury Athletic. E all’età di dieci anni ha superato il provino con il Birmingham. E’ stato lanciato a livello professionistico dal tecnico Lee Clark. Ha fatto parte di tutte le nazionali giovanili. E ora è uno dei pezzi pregiati dell’Under 21, guidata da Aidy Boothroyd, che ha preso il posto di Gareth Southgate, scelto come ct dalla federazione dopo l’esonero in estate di Sam Allardyce.


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