Recio, il segreto del Malaga: una regia perfetta nella sfida con il Barça

Corsa, geometrie e pressing: sabato sera ha fatto soffrire i rivali della Juve in Champions. Ha ventisei anni, è il leader della squadra allenata da Michel, ex bandiera del Real Madrid.
Recio, il segreto del Malaga: una regia perfetta nella sfida con il Barça
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Da quasi quattordici anni il Barcellona non perdeva a Malaga, allo stadio della Rosaleda: l’ultima volta era capitato il 3 dicembre del 2003 (1-5), l’allenatore dei catalani era l’olandese Frank Rijkaard. Il crollo di sabato sera ha creato un clima bollente intorno ai blaugrana, che martedì affronteranno a Torino la Juve nella gara d’andata dei quarti di Champions League. Malumori e polemiche: gioco spento, difesa fragile e distratta, 0-2 (gol dell’ex Sandro Ramirez e Jony), cartellino rosso per Neymar, altra prova deludente del portoghese André Gomes, arrivato nella scorsa estate dal Valencia per trentacinque milioni di euro. 

LA TRAPPOLA - Una somma di segnali preoccupanti. Il Malaga, oltretutto, è quattordicesimo in classifica. Prima di battere il Barcellona, aveva perso le ultime tre partite disputate in casa (contro Betis, Deportivo Alaves e Atletico Madrid) e aveva incassato sempre almeno un gol nelle ultime nove gare alla Rosaleda. Soddisfazione doppia per il tecnico del Malaga, Michel, bandiera storica del Real Madrid, ex mezzala, alla sua quinta presenza in panchina dopo essere stato ingaggiato il 7 marzo al posto dell’uruguaiano Marcelo Romero. Michel è stato ingaggiato con un compito preciso dallo staff dello sceicco Al Thani, che governa il Malaga dal 2010: aiutare la squadra a conservare un posto nella Liga, riconquistata nel 2008. Un colpo, quello di ieri sera, che ha blindato il futuro del club: adesso sono undici i punti di vantaggio sul Gijon, terz’ultimo.

IL SEGRETO - Il Barcellona è andato all’improvviso in corto circuito in una partita che sembrava senza insidie: un ko che potrebbe compromettere le possibilità di rimonta per il titolo. Il Real Madrid è primo, ha tre punti di vantaggio sul gruppo di Luis Enrique e deve recuperare una partita, quella a Vigo con il Celta. A guidare il Malaga è stato Recio: regia perfetta, pressing su Busquets e André Gomes, chilometri, contrasti, qualità. Ha ventisei anni, ha rinnovato da poco il contratto fino al 2021 e in questa stagione è stato frenato da un problema agli adduttori e da una frattura del braccio. Solo undici presenze in campionato. Ora è rientrato, Michel gli ha consegnato pieni poteri a centrocampo. E lui, Recio, ha pilotato il Malaga nella sfida più complicata, facendo una splendida figura davanti ai fenomeni del Barcellona. E’ alto un metro e 83, è nato l’11 gennaio del 1991 a Malaga, usa soprattutto il piede destro. E’ cresciuto nel settore giovanile del club biancazzurro. Lo stadio della Rosaleda è un po’ casa sua. Ha sempre indossato questa maglia, tranne in diciotto mesi della sua carriera, quando - da gennaio del 2013 a giugno del 2014 - fu ceduto in prestito al Granada. Ha giocato in passato anche nella Spagna Under 20 e Under 21.


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