Martinez Quarta, il centrale del River Plate incanta in Coppa Libertadores

Difensore, 20 anni, passaporto argentino, è la grande novità della squadra allenata da Gallardo, che ha ipotecato la qualificazione agli ottavi della Champions League del Sudamerica.
Martinez Quarta, il centrale del River Plate incanta in Coppa Libertadores
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Il River Plate è l’unico club che viaggia a punteggio pieno in Coppa Libertadores: tre vittorie, primo posto nel gruppo 3, qualificazione agli ottavi quasi in tasca. Cerca il quarto trionfo della sua storia nella Champions League del Sudamerica: l’ha vinta l’ultima volta nel 2015 e l’allenatore era già Marcelo Gallardo, ingaggiato tre anni fa (il 27 maggio del 2014) al posto di Ramon Diaz. L’Argentina è il Paese che ha conquistato più Coppe Libertadores: ventiquattro in totale, una classifica guidata dall’Independiente (sette successi), seguito dal Boca Juniors (sei) e dall’Estudiantes (quattro). Il River ha chiuso il girone d’andata con nove punti. Ha battuto il Melgar, l’Emelec e l’Independiente di Medellin. Nove gol realizzati e quattro subiti: la squadra di Gallardo tornerà in campo mercoledì notte contro l’Emelec.

DRIUSSI E ALARIO - Il River è terzo in campionato e sta raccogliendo applausi in Coppa Libertadores. In Primera Division, dopo ventitré giornate, insegue il Boca Juniors: ha sette punti di svantaggio, ma deve recuperare una partita. E’ un River ricco di talenti: dalla punta esterna Sebastian Driussi, ventuno anni, capocannoniere nella serie A argentina con 14 gol assieme a Dario Benedetto (1990) del Boca, al centravanti Lucas Alario (1992), a segno undici volte. Driussi è un gioiello cresciuto nel vivaio dei “Millonarios”. Alario è stato acquistato nel 2015 dal Colon di Santa Fe. 

IL RENDIMENTO - Una striscia di nove risultati positivi in campionato (sette vittorie e due pareggi), tre successi di fila in Coppa Libertadores. Il River prenota un ruolo di spicco. E la “cantera” continua a regalare sorprese, come quella legata alla scalata di Lucas Martinez Quarta, vent’anni, difensore centrale, uno degli intoccabili di Gallardo. Gioca sul centro-destra, è nato il 10 maggio del 1996 a Buenos Aires, è alto un metro e 83. Attento in marcatura, rapido nei recuperi, spigliato in fase di impostazione, colpisce bene di testa. Ha firmato un contratto fino al 30 giugno del 2021 e viene già seguito all’estero. Undici presenze in Primera Division, due gol in tre gare da titolare in Coppa Libertadores contro l’Independiente di Medellin e i peruviani del Melgar. E’ diventato da poco papà di un bambino che si chiama Bautista: una gioia condivisa sui social. La sua compagna si chiama Guchi Caniglia. 

LA STORIA - Lucas Martinez Quarta, soprannominato “el chino”, ha cominciato a giocare nel General Urquiza e nel Club Social Argentinos del Sud di Mar del Plata, in attesa di indossare poi la maglia del Kimberley. Scoperto dal River Plate quando aveva sedici anni, nel settore giovanile dei “Millonarios” è stato valorizzato da Jorge Gordillo, lo stesso allenatore che ha lanciato Sebastian Driussi ed Emmanuel Mammana (ora all’Olympique Lione). Il 10 maggio del 2015 è andato in panchina per la prima volta in occasione della gara con il Racing. Ha debuttato il 20 novembre del 2016 a Rosario, allo stadio “Marcelo Bielsa”, contro il Newell’s Old Boys (0-1), accanto al difensore centrale ecuadoriano Arturo Mina, classe 1990, ex Independiente del Valle, che ha perso lo scorso anno la Coppa Libertadores in finale con l’Atletico Nacional. Ha due modelli: Sergio Ramos del Real Madrid e Jonathan Maidana, suo compagno nel River.


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