Attouchi, lo stopper del Wydad Casablanca: dall’idolo Benatia al trionfo nella Champions africana

Fa parte della nazionale marocchina, ha 25 anni ed è uno dei punti di riferimento della squadra che si prepara alla fase finale del Mondiale per club, in programma dal 6 dicembre negli Emirati Arabi.
Attouchi, lo stopper del Wydad Casablanca: dall’idolo Benatia al trionfo nella Champions africana
Stefano Chioffi
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ROMA - Dopo diciotto anni di attesa, una squadra marocchina - il Wydad Casablanca - è tornata a vincere la Champions League della “Confédération Africaine de Football” e dal 6 dicembre parteciperà alla fase finale del Mondiale per club con il Real Madrid, l’Auckland City, l’Al-Jazira e le ultime due qualificate che rappresenteranno l’Asia (Al-Hilal o Urawa Reds) e il Sudamerica (Gremio o Lanus). Il Wydad Casablanca è la società che ha conquistato più titoli (diciotto) in Marocco e ha ottanta anni di storia. Con il Far Rabat e il Raja Casablanca (che nel 1999 si era imposto nella CAF Champions) è l’espressione di un calcio in costante crescita, soprattutto a livello di club, considerando che il Marocco ha portato a casa sei Coppe dei Campioni e che solo l’Egitto ne vinte di più (quattordici). Tendenza diversa rispetto a quella della nazionale, che non riesce ad aggiudicarsi la Coppa d’Africa dal 1976 e non partecipa al Mondiale dal 1998.

LA SFIDA - Il Wydad Casablanca gioca in uno stadio, Mohamed V, che può ospitare 67.000 spettatori. Ha battuto nella doppia finale gli egiziani dell’Al Alhy (1-1 all’andata e 1-0 nella partita di ritorno in casa). Aveva già festeggiato un trionfo in Champions nel 1992. E ora progetta l’avventura al Mondiale per club, organizzato quest’anno dalla Fifa negli Emirati Arabi. Il Wydad Casablanca debutterà nei quarti il 9 dicembre, ad Abu Dhabi, affrontando i messicani del Pachuca. 

LA SQUADRA - La squadra è allenata da Houcine Ammouta, 48 anni, in panchina dallo scorso 6 gennaio: in precedenza aveva lavorato per sei mesi con Xavi all'Al Sadd, in Qatar. Il modulo di base è il 4-3-3, con i due attaccanti esterni Mohamed Ounajem (classe 1992) e Ismail El Haddad (1990) che lavorano anche in fase di copertura. Il centravanti è Achraf Bencharki (1994), cinque gol e due assist nella Champions della “Confédération Africaine de Football”. I due mediani sono Brahim Nakach (1982) e Salaheddine Saidi (1987), mentre Walid El Karti (1994) è la mezzala che ha il compito di accendere il gioco. Difesa organizzata e solida: i due centrali, davanti al portiere Zouheir Laaroubi (1984), sono Youssef Rabeh (1985) e Amine Attouchi (1992). Sulle fasce agiscono Abdellatif Noussir (1990) e Badr Gaddarine (1997).

I TALENTI - Il gioiello è Walid El Karti, maglia numero dieci, ventitré anni, seguito in passato anche dai dirigenti del Palermo: suo il gol della vittoria nella finale di ritorno con l’Al Alhy. Nel 2015 era stato eletto migliore giovane del Torneo di Tolone e aveva trascinato il Marocco Under 20 alla finale, persa poi contro la Francia: a scoprirlo, in quell'occasione, era stato Gianni Di Marzio, ex consulente di Maurizio Zamparini.

BENATIA - Amine Attouchi, difensore centrale, destro naturale, è un altro dei punti di riferimento del Wydad Casablanca. Ha prolungato prima dell’estate il suo contratto fino al 2021, proprio come El Karti. Ha partecipato all’ultima Coppa d’Africa in Gabon con la nazionale marocchina. Ha venticinque anni, è nato il 7 gennaio del 1992, è alto un metro e 87, pesa 78 chili, è cresciuto nel settore giovanile del Wydad Casablanca. Si ispira allo juventino Medhi Benatia, suo compagno nel Marocco, guidato dal ct francese Hervé Renard e impegnato sabato 11 novembre nello spareggio con la Costa d'Avorio, tappa decisiva per volare al Mondiale in Russia.


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