Gabriel Brazão, il Brasile scopre il portiere del futuro

Ha 17 anni, è alto un metro e 91, gioca nei baby del Cruzeiro ed è stato eletto miglior numero 1 nell'ultimo Mondiale Under 17 vinto dall'Inghilterra.
Gabriel Brazão, il Brasile scopre il portiere del futuro
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - I portieri sono stati, a volte, l’anello fragile del Brasile: dai processi infiniti a Moacir Barbosa, che si è portato dietro per tutta la vita la sconfitta al Maracanà nel 1950 contro l’Uruguay di Schiaffino e Ghiggia, alla solitudine di Valdir Peres, eliminato con la Seleçao dall’Italia di Bearzot e da una tripletta di Pablito Rossi nel Mondiale del 1982 in Spagna. Ma nel corso della sua lunga e nobile storia, il Brasile degli artisti (dal genio Pelé al mago dell dribbling Garrincha) ha saputo anche regalare grandi interpreti tra i pali: dal mitico Gilmar, numero uno di Santos e Corinthians, campione del mondo con i verdeoro nel 1958 e nel 1962, a Felix, che difendeva la porta nel 1970 in Messico, quando la nazionale del ct Zagallo vinse la Coppa nella sfida decisiva contro l’Italia di Valcareggi. Di sicuro, negli ultimi venticinque anni, dopo fasi buie e dolorose, la qualità tra i pali della Seleçao è aumentata: Claudio Taffarel, Dida, Doni, Julio Cesar e Rodrigo Ceni hanno lasciato ricordi positivi. E il presente, con il romanista Alisson (classe 1992) e il suo vice Ederson (1993, Manchester City) è in buone mani.

LA SCOPERTA - Si è registrata in Brasile, ma in tutto il Sudamerica, un’evoluzione costante in questo ruolo. E anche il futuro offre segnali incoraggianti come dimostra la crescita di Gabriel Brazão, titolare della nazionale Under 17, che si è piazzata al terzo posto nell’ultimo Mondiale di categoria (conquistato in India dall’Inghilterra) vincendo la finale di consolazione contro il Mali, a Calcutta. Gabriel Brazão è stato eletto miglior portiere del torneo: ventinove interventi in sette partite da titolare nel Brasile guidato da Carlos Amadeu. 

LA SCHEDA - Gabriel Brazão gioca nel Cruzeiro, è alto un metro e 91, è nato a Uberländia (nello stato di Minas Gerais) il 5 ottobre del 2000. Ha una storia particolare, come ha raccontato anche il sito della federazione verdeoro: da bambino era un attaccante. Il Cruzeiro gli ha aperto i cancelli del suo settore giovanile nel 2014, quando Gabriel Brazão aveva quattordici anni. Nel club di Belo Horizonte è stato seguito dal preparatore dei portieri Robertinho. e nel 2015, sempre con la selezione brasiliana, aveva festeggiato in Colombia la conquista nel Torneo Sudamericano Under 15, compiendo interventi decisivi anche nella finale con l’Uruguay (5-4 ai rigori). 

LA STORIA - E’ il portiere più alto della nuova generazione brasiliana davanti a Fabio (un metro e 88) ed Elisson (un metro e 87). Mano Menezes, tecnico del Cruzeiro, sta pensando di farlo salire in prima squadra. Istinto, senso della posizione, tempi giusti in fase di uscita, presa plastica, sicurezza. «E’ stato un anno meraviglioso e devo solo ringraziare Dio per tutto ciò che ho realizzato. Ora devo concentrarmi sul mio lavoro in modo da poter continuare a crescere. Tutto dipenderà dal mio lavoro», ha detto Gabriel Brazão, che ha cominciato a giocare a calcio all’età di sei anni nella Fundação Uberlandense de Turismo Esporte e Lazer (Futel). Il suo primo allenatore è stato Geraldo Touro. Poi, a nove anni, si è dedicato al futsal con la maglia del Praia Clube, in attesa di legarsi più avanti al Cruzeiro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA