Barco, l’Independiente apre l’asta

Ala destra, 18 anni, argentino, è il nuovo tesoro del club di Avellaneda, che ha appena vinto la "Copa Sudamericana", l'equivalente dell'Europa League.
Barco, l’Independiente apre l’asta
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - La prima telefonata è arrivata dagli Stati Uniti. Sedici milioni di dollari sul tavolo: a offrirli sono stati i dirigenti dell’Atlanta United, club americano guidato da Gerardo Martino, ex tecnico del Barcellona ed ex ct dell’Argentina. Il consiglio direttivo dell’Independiente, però, ha preso tempo. L’asta è appena cominciata, ecco la strategia d’azione scelta dalla società di Avellaneda e convidisa dalla “Europe Sport Group”, la scuderia che segue Ezequiel Barco, diciotto anni, ala destra o trequartista, lampi da asso e una “Copa Sudamericana" (l’equivalente a quelle latitudini dell’Europa League) che porta la sua sigla. Al Maracanà, nella finale di ritorno con il Flamengo, è stato lui a tirare il rigore del pareggio (1-1) e della festa, grazie alla vittoria per 2-1 nell’andata: si è preso la responsabilità più grande, ha sistemato sul dischetto un pallone che scottava e ha consegnato al club di Buenos Aires il diciassettesimo trofeo internazionale della sua storia. 

HOCKEY E 4-2-3-1 - Barco ha incantato nella “Copa Sudamerica”: dodici partite, tre gol e tre assist. Aveva già segnato ai cileni dell’Iquique e ai paraguaiani del Libertad. Ricorda Lavezzi: stesso fisico, stesso scatto, stesso dribbling stretto dell’ex attaccante del Napoli e del Paris Saint Germain, che ora gioca in Cina e indossa la maglia Hebei. E’ il simbolo giovane di un club allenato da Ariel Holan, ex selezionatore della nazionale femminile di hockey su prato, ingaggiato a sorpresa nel 2015 dal presidente Hugo Moyano. La scalata di Barco gli appartiene di diritto, perché è stato proprio il tecnico a scommettere su questo ragazzo di Villa Gobernador Gálvez, provincia di Santa Fe, nato il 23 marzo del 1999.

IL RECORD - L’Independiente vanta il record di successi in Coppa Libertadores: sono sette, il primo nel 1964 (con Manuel Giudice in panchina e l’ultimo nel 1984 con il tecnico José Pastoriza). Per questo motivo viene chiamato “Rey de Copas”. Ha avuto grandi giocatori: da Ricardo Bochini a Jorge Burruchaga, da Daniel Bertoni a Esteban Cambiasso, da Diego Forlan a Sergio Aguero. Ezequiel Barco vuole guadagnarsi un posto tra i big che hanno cominciato la carriera nell’Independiente di Avellaneda. «El cielo es el limite», ha scritto l’Independiente sul suo profilo Twitter, riferendosi al valore infinito di Barco, che ha calciato il rigore con la tranquillità di chi naviga nel calcio da una vita. Senza condizionamenti, senza farsi assalire dal ricordo del rigore che aveva sbagliato nello “spareggio” dello scorso 29 giugno contro il Lanus, appuntamento decisivo per la qualificazione in Coppa Libertadores: a parare il suo tiro era stato Esteban Andrada.

IL CONTRATTO - L’Independiente è stato la sorpresa della “Copa Sudamericana”. Alla fine di agosto aveva perso il suo giovane di maggiore valore: Emiliano Rigoni, esterno destro, era stato ceduto per nove milioni di euro allo Zenit San Pietroburgo di Roberto Mancini. E così è stato Barco a salire in cattedra: un metro e 67, destro naturale, un contratto fino al 30 giugno del 2019, magie e perle nel 4-2-3-1 di Ariel Holan, che ha cominciato nel calcio lavorando come assistente di Burruchaga e Almeyda. Ha due soprannomi:  “El Turri” e la “Nueva Joyita”. L’Atlanta United ha offerto sedici milioni di dollari e ha rilanciato nelle ultime ore proponendo all’Independiente anche il dieci per cento della futura vendita di Barco. Ma la risposta è stata negativa.


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