Samassekou, il Borussia Dortmund in pressing sul Salisburgo

Mediano-regista, 22 anni, maliano, è la grande rivelazione del club austriaco, a caccia del quinto titolo consecutivo e avversario della Lazio nei quarti di finale di Europa League
Samassekou, il Borussia Dortmund in pressing sul Salisburgo
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Ha ripianato i debiti e ha evitato che i libri contabili finissero nelle aule di un tribunale fallimentare, ma ha introdotto soprattutto dal 2005 una filosofia aziendale e una nuova cultura manageriale: coniugare i risultati sportivi (otto titoli negli ultimi dieci anni) con il business delle plusvalenze, la chiave di un circolo virtuoso che adesso rappresenta un modello. La Red Bull ha cambiato storia, tradizioni e struttura organizzativa di un Salisburgo che ha saputo interrompere l’egemonia del Rapid (32 scudetti) e dell’Austria Vienna (24), facendosi conoscere anche all’estero e sfidando ora la Lazio nei quarti di finale di Europa League. E’ stato progettato e funziona come un’industria, il Salisburgo, club gemello del Lipsia, controllato a livello azionario sempre dalla Red Bull. Bilanci in equilibrio, autofinanziamento, una rete di scouting in grado di garantire ricambi di qualità, un settore giovanile che regala talenti e che ha permesso alla società austriaca di vincere nel 2017 la Youth League, la Champions Under 20 organizzata dall’Uefa.

IL PRINCIPIO - Ogni calciatore ha un prezzo, un valore di mercato, non esistono incedibili. Una logica imprenditoriale, una politica di gestione che si è consolidata a partire dal 2005, quando Dietrich Mateschitz, proprietario della Red Bull, ha deciso di rilevare un Salisburgo in grave affanno, con una preoccupante esposizione bancaria e senza prospettive. Vendere gioielli è diventata una specialità della casa: da Sadio Mané a Naby Keïta, da Kevin Kampl a Dayot Upamecano. Quattro cessioni che hanno fruttato, dal 2014, settanta milioni di euro. E il supermarket del Salisburgo, sconfitto dalla Lazio per 4-2 nella partita d’andata dei quarti di Europa League, è già aperto in vista della prossima estate. Un depliant ricco di soluzioni: dal terzino destro Stefan Lainer (1992) al difensore centrale Duje Caleta-Car (1996), dalla mezzala Amadou Haidara (1998) all’esterno sinistro Valon Berisha (1993), dal trequartista giapponese Takumi Minamino (1995) ai centravanti Munas Dabbur (1992) e Hee-Chan Hwang (1996).

IL RENDIMENTO - Offerte e contatti, la girandola è cominciata per il Salisburgo, che comunque non si fa distrarre e prenota il quinto titolo consecutivo (primo con 65 punti in 28 giornate, un vantaggio di otto lunghezze sullo Sturm Graz). Il giocatore più corteggiato è Diadie Samassekou, ventidue anni, mediano-regista, passaporto maliano, scoperto dai dirigenti nel Salisburgo nel 2015 quando giocava nel Real Bamako. Una stagione in prestito al Liefering, club satellite della Red Bull e iscritto alla serie B austriaca. E poi, nell’estate del 2016, il passaggio al Salisburgo, dove è diventato subito titolare prima con il tecnico spagnolo Oscar Garcia (che ha firmato in panchina nel 2017 il quarto titolo di fila dei biancorossi) e ora con il tedesco Marco Rose, promosso dai dirigenti alla guida della squadra dopo lo splendido trionfo nella Youth League, vinta in finale contro il Benfica e un cammino tra gli applausi, stabilendo il record di gol (29) del torneo ed eliminando il Manchester City, il Paris Saint Germain e l’Atletico Madrid.

IL BORUSSIA DORTMUND - Samassekou è entrato nei piani del Borussia Dortmund, ma a luglio potrebbe anche volare al Lipsia, alla ricerca dell’erede di Keïta, classe 1995, guineano, già prenotato dal Liverpool di Jürgen Klopp in cambio di 51 milioni di euro. Gli osservatori, in tribuna, non mancano: è stato seguito dal Paris Saint Germain e dal Manchester City. Il Salisburgo prepara un’altra plusvalenza d’oro. Samassekou è nato in Germania, a Bochum, l’11 gennaio del 1996, ma ha cominciato a giocare nel Real Bamako, in Mali. E’ alto un metro e 77, è stato notato per primo da Ralf Rangnick, ex direttore sportivo del Salisburgo e attuale dirigente del Lipsia. Visione di gioco, pressing, ritmo, dinamismo, testa e gambe, destro naturale, ventitré presenze in campionato e dieci in Europa League. Ha un contratto fino al 2019 con il Salisburgo, che può esercitare un’opzione e prolungarlo di un anno.


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