Guendouzi, l’affare dell’Arsenal

E' un mediano-regista, ha 19 anni, è costato otto milioni di euro: Emery lo ha scoperto nel Lorient. Grandi margini di crescita e un look alla David Luiz: aspetta il debutto in Premier League.
Guendouzi, l’affare dell’Arsenal
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - In campo si porta dietro un cespuglio di capelli ricci, ma non ricorda David Luiz solo per il look. Matteo Guendouzi, passaporto francese e origini marocchine, sembra il gemello del brasiliano del Chelsea anche per la struttura fisica, per lo stile di gioco, per i movimenti e la gestualità, per l’ampiezza della falcata, per il modo di correre un po’ indisciplinato. E’ arrivato all’Arsenal, all’Emirates Stadium, dopo un giro largo e una scelta impopolare: a quindici anni aveva deciso di lasciare il settore giovanile del Paris Saint Germain, convinto che il traguardo di sbarcare nel professionismo sarebbe stato più faticoso a causa di una politica di gestione a livello dirigenziale improntata all’acquisto di grandi stelle. 

IL PERCORSO - Nel Lorient, piccolo club della Bretagna, ha creato le basi per imporsi e in estate ha firmato per l’Arsenal. Unai Emery, scaricato dal Psg e diventato a Londra l’erede di Arséne Wenger, ha suggerito e pilotato questa operazione da otto milioni di euro. Guendouzi è la sintesi moderna del centrocampista di ultima generazione, completo, in grado di dare logica, qualità e sostanza al suo copione: mezzala, ma soprattutto regista-mediano, un compito che David Luiz ha interpretato spesso, in alternativa al suo ruolo naturale di difensore centrale. 

L’IMPRONTA - Guendouzi ha diciannove anni, è nato a Poissy il 14 aprile del 1999, è alto un metro e 85, pesa 73 chili, è nazionale francese Under 20 (tre partite e un gol con il ct Philippe Montanier, sostituito ora da Jean-Luc Vannuchi). Diciotto presenze nell’ultima stagione in Ligue 2 con l’allenatore Mickäel Landreau: un campionato chiuso al settimo posto. Organizza la manovra, protegge la difesa, cattura palloni davanti all’area di rigore. E poi si sgancia spesso, cerca il corridoio per sbucare in avanti: ha il passaggio filtrante da trequartista e si sacrifica in copertura. Si è legato all’Arsenal fino al 2022, ha scelto la maglia numero 29, si è fatto apprezzare nelle amichevoli estive e ora aspetta il debutto in Premier: i Gunners giocheranno la prima partita domenica 12 agosto in casa contro il Manchester City di Per Guardiola, che ha vinto negli ultimi sei mesi il titolo, la Coppa di Lega e la Community Shield.

LA TRADIZIONE - Emery è il garante di un colpo che può rivelarsi per l’Arsenal un ottimo investimento. D’altronde, il club londinese vanta da tempo una nobile tradizione in materia di giocatori francesi: da Patrick Vieira a Thierry Henry, fino ad Alexandre Lacazette, l’ultimo acquisto concluso da Wenger nei suoi ventidue anni trascorsi sulla panchina dei Gunners.


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