Davies, il gallese cresciuto con Bale

E' un terzino sinistro, ha 25 anni ed è diventato una delle certezze di Pochettino nel Tottenham, l'unico club di Premier a non aver comprato neppure un giocatore durante il mercato. In nazionale fa coppia sulla fascia con il campione del Real Madrid.
Davies, il gallese cresciuto con Bale
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Il Tottenham non ha speso un penny, è l’unico club che ha assistito in poltrona, da spettatore, a tutto il cinema del mercato, senza provare a ritoccare una squadra che con Mauricio Pochettino ha chiuso gli ultimi tre campionati al terzo, al secondo e ancora al terzo posto. Zero acquisti. I grandi colpi degli Spurs sono rappresentati dalle conferme di Harry Kane, Dele Alli e Christian Eriksen, che in base ai calcoli del proprietario Joe Lewis (81 anni, londinese, collezionista di quadri di Picasso e Matisse, un patrimonio di 4,2 miliardi di dollari e uno yacht di sei piani alle Bahamas) valgono in blocco intorno ai quattrocento milioni di sterline. Totale immobilismo e assi in cassaforte, la scelta logica di aspettare la definitiva maturazione di una squadra dai valori ancora inesplorati: ecco il ragionamento di Pochettino e dei dirigenti del Tottenham, che non vince il titolo da 57 anni, dal 1961, dal capolavoro realizzato in panchina da Bill Nicholson e in campo dal centravanti Bobby Smith, autore di ventotto gol in First Division. 

LA FORMULA - Kane, Alli ed Eriksen: tocca a loro, adesso, interrompere questo lungo digiuno. Il Real Madrid ha trovato la strada sbarrata per Kane, che ha segnato 105 gol negli ultimi quattro campionati e ha dominato la classifica dei cannonieri al Mondiale in Russia (sei reti). Il presidente Florentino Perez era rimasto già scottato anche dalla chiusura totale dimostrata dal Tottenham a giugno, quando il Real aveva pensato di tamponare le dimissioni di Zinedine Zidane con l’arrivo di Pochettino, prima che si virasse su Julen Lopetegui, ex ct della nazionale spagnola. Il tecnico argentino è convinto che il Tottenham abbia le risorse per recitare un copione da protagonista in Premier. «Mercato fermo? Niente drammi, sono contento così». Giusto blindare i big e concentrare gli sforzi economici sulla costruzione del nuovo stadio da 62.000 posti, costato ottocento milioni e un prestito bancario di cinque anni concordato con Bank of America Merrill Lynch, Goldman Sachs e HSBC Bank. 

LA PARTENZA - Il debutto in Premier ha subito confermato lo spessore del Tottenham, che ha battuto per 2-1 il Newcastle di Rafa Benitez con i gol del difensore belga Jan Vertonghen e della mezzala Dele Alli, in grado di accendere la fantasia dei tifosi come non capitava dai tempi di Paul Gascoigne al White Hart Lane. Lloris in porta, Aurier e Davies sulle fasce, Davinson Sanchez e Verthongen al centro della difesa. Dier e Sissoko sono i mediani: decisivo il loro lavoro per sostenere tre fantasisti come Lucas Moura, Eriksen e Alli, che creano lo scompiglio alle spalle di Kane. Un 4-2-3-1 che gli Spurs hanno ormai memorizzato. E tra le certezze di Pochettino c’è anche Ben Davies, terzino sinistro, venticinque anni, gallese, che il Tottenham aveva preso nel 2014 dallo Swansea per dodici milioni e mezzo di sterline. Rappresenta una delle chiavi, delle fonti, del gioco di Pochettino. Energia, ritmo, freschezza atletica, quattro gol e quindici assist in 129 partite tra Premier League e coppe. Davies è nato a Neath il 24 aprile del 1993, è mancino, è alto un metro e 81, gioca nel Galles (guidato in panchina da Ryan Giggs) con Gareth Bale: forma la catena di sinistra con il campione del Real. Ha un contratto fino al 2021e ha soffiato il posto da titolare a Danny Rose, che ora ha ricevuto una proposta dal Paris Saint Germain e spinge per andare via.


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