Balerdi, l’argentino che piace alla Juve e al Barcellona

Difensore centrale, 19 anni, è il nuovo talento del Boca Juniors, che deve affrontare il Palmeiras nella semifinale di Coppa Libertadores e sogna una storica finale con il River Plate, impegnato nell'altra sfida contro i campioni in carica del Gremio di Renato Portaluppi.
Balerdi, l’argentino che piace alla Juve e al Barcellona
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - E’ l’argomento che tira di pù nei bar e sui taxi, negli uffici e sugli autobus, nei telegiornali sportivi e tra i banchi di scuola: in ogni angolo di Buenos Aires si contano i giorni, perché il primo novembre la città potrebbe addormentarsi con una certezza speciale, suggestiva, quella di un “Superclasico” - Boca Juniors-River Plate - in finale di Coppa Libertadores. Un evento, come un viaggio sulla luna, che sarebbe unico in cinquantotto anni di storia della Champions League del Sudamerica, nonostante i 247 derby distribuiti dal 1908 fra campionato e coppe. Un’ipotesi accarezzata da milioni di persone, una prospettiva che scalda Buenos Aires e i suoi quartieri, tutti quei tifosi che considerano la “Bombonera” e il Monumental non sono degli stadi ma autetiche cattedrali. 

L’ATTESA - Il Boca Juniors, allenato da Guillermo Barros Schelotto (una breve parentesi alla guida del Palermo), affronterà nella doppia semifinale il Palmeiras (25 ottobre e primo novembre). Il River Plate di Marcelo Gallardo (favorito per diventare il prossimo ct dell’Argentina) proverà a eliminare i campioni in carica del Gremio, guidato da Renato Portaluppi: i biglietti per la partita d’andata del 24 ottobre a Buenos Aires sono già spariti. Ecco il conto alla rovescia che unisce e sublima Boca Juniors e River Plate, concentrati su un trofeo che può trasformarsi nella perla della loro stagione. Gli “xeneizes” hanno vinto sei volte la Coppa Libertadores, l’ultima nel 2007 con Juan Riquelme come numero dieci, alle spalle di Rodrigo Palacio e Martin Palermo: il tecnico era Miguel Angel Russo. Il River Plate, invece, ha festeggiato il trofeo in tre occasioni: nel 1986, nel 1996 e nel 2015, quando c’era già Gallardo in panchina. Incroci e ricordi che moltiplicano l’attesa. 

BARCELLONA E JUVE - Palmeiras e Gremio: due ostacoli separano il Boca e il River dal grande appuntamento, spot perfetto per un torneo arrivato alla sua cinquantanovesima edizione. Carlos Tevez e Mauro Zarate da una parte, Ignacio Scocco e Santos Borré dall’altra: il derby degli attaccanti. Ma anche dei talenti: il River Plate ha aperto l’asta per Exequiel Palacios, classe 1998, regista-mediano, mentre il Boca Juniors ha già ricevuto offerte dalla Juventus e dal Barcellona per Leonardo Balerdi, diciannove anni, difensore centrale, stopper moderno e regista arretrato. Guillermo Barros Schelotto è il suo primo sponsor: è rimasto colpito dalla saggezza e dalla maturità di Balerdi, nato il 26 gennaio del 1999 a Villa Mercedes, alto un metro e 87, sempre spigliato in fase di anticipo, novanta minuti nel debutto in Primera Division contro l’Huracan. Il Boca ha respinto una proposta del Barcellona da cinque milioni e mezzo di dollari. E negli ultimi giorni si è mosso anche Pablo Longoria, direttore dell’area tecnica del Valencia.

VILLA MERCEDES - Balerdi ha cominciato la sua carriera nello Sportivo Pueyrredon, club di Villa Mercedes. E’ stato tesserato dal Boca quando aveva quattordici anni. Ricopriva il ruolo di mediano: è stato Fabian Fedullo, nel settore giovanile degli “xeneizes”, a trasformarlo in difensore centrale. Il 25 aprile del 2018 ha firmato il suo primo contratto da professionista. Una curiosità: è stato stato iscritto alla lista per la Coppa Libertadores all’ultimo momento con il numero 9, dopo l’infortunio del centravanti Dario Benedetto.


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