Ryan Christie, il play di un Celtic da record: caccia all’ottavo titolo di fila

Ha 23 anni, può giocare anche nel ruolo di trequartista, il ct McLeish lo ha convocato nella nazionale scozzese. E' la grande novità del club di Glasgow, 569 punti e 545 gol nei sette campionati vinti.
Ryan Christie, il play di un Celtic da record: caccia all’ottavo titolo di fila
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Da quando i Rangers Glasgow hanno dovuto affrontare una grave crisi finanziaria, ripartendo nel 2012 dalla quarta serie a causa dei debiti e delle irregolarità emerse nel bilancio, il Celtic si è messo in tasca le chiavi della Premiership: non ha rivali in Scozia, ha vinto sette campionati di fila, ha raccolto 569 punti in 231 partite dal 2011 a maggio del 2018, ha segnato 545 gol e ha scavato un solco profondo con una concorrenza che si è sempre rivelata fragile come l’argilla. E sabato pomeriggio si è sciolta anche la candidatura degli Hearts, che hanno rimediato una pesante lezione dalla squadra di Brendan Rodgers, perdendo 5-0 e ridimensionando la speranza di sfilare al Celtic il governo della Premiership. 

LA CLASSIFICA - Gli Hearts continuano a essere primi, con un punto di vantaggio e una partita in più rispetto a Rodgers (che si è rilanciato a Glasgow, vincendo due titoli, due Coppe di Scozia e due Coppe di Lega dopo l’esonero sulla panchina del Liverpool), ma il confronto di ieri ha avuto quasi il valore di una sentenza in arrivo. Eppure il Celtic aveva cominciato questa stagione senza trovare il binario giusto e mostrando un po’ di presunzione: due sconfitte nelle prime sei giornate (contro gli Hearts e il Kilmarnock) e il pareggio con il St. Mirren: sembravano i segnali di un gruppo appagato, distratto, con la pancia piena. E invece la musica è subito cambiata: cinque vittorie consecutive per iniziare a costruire l’ottavo “scudetto”. 

I NUMERI - Undici partite, venticinque punti e ventisette gol realizzati: sette firmati dal francese Odsonne Edouard, classe 1998, strappato al Paris Saint Germain con dieci milioni di euro, e sei da James Forrest. Rodgers ha disegnato la terza versione del suo Celtic con il 4-2-3-1. Un motore che ha ripreso a funzionare anche grazie al lavoro di Ryan Christie, ventitré anni, nato a Inverness il 22 febbraio del 1995, la grande novità di una squadra che diverte e ha ricominciato a viaggiare da padrona. Ordine e sostanza: Christie organizza la manovra, è una mezzala che Rodgers ha saputo convertire in regista. Ha spunti interessanti, garantisce spessore, è la mente del centrocampo, ma partecipa anche alla fase difensiva, al pressing: è alto un metro e 78, ha faticato tanto in palestra per potenziare la sua muscolare, è un destro, inventa e si sacrifica, è la luce di un Celtic che prepara il sorpasso sugli Hearts e ha quattro punti di vantaggio sui Rangers e sul Kilmarnock. 

LA STORIA - Il calcio è nel suo dna: il papà Charlie dirige il settore giovanile dell’Inverness, dove il Celtic aveva scoperto Ryan nel 2015, facendolo crescere in seguito per diciotto mesi nell’Aberdeen, dal gennaio del 2017 fino alla scorsa estate, quando Rodgers lo ha riportato a Glasgow. Preziosa la scuola dell’Aberdeen: quindici gol e diciotto assist tra coppe e campionato con i “Dons”, sotto la guida del tecnico Derek McInnes. Un’esperienza formativa che gli ha permesso ora di salire in cattedra nel Celtic: otto presenze e due gol al Dundee e agli Hearts. Ryan Christie fa parte della nazionale scozzese: il ct Alex McLeish lo ha convocato per l’amichevole con il Portogallo (1-3), giocata lo scorso 14 ottobre a Hampden Park. Il Celtic gli ha già preparato il nuovo contratto: non vuole perderlo a parametro zero tra otto mesi.


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