Pedrinho, il Borussia Dortmund prepara l'offerta

E' un'ala, ha 20 anni, è brasiliano, ha un contratto con il Corinthians fino al 31 dicembre del 2020: è mancino e in estate potrebbe trasferirsi in Germania. Costa 25 milioni di euro, ha incantato nei tornei giovanili e ha cominciato a farsi conoscere giocando a futsal sulle spiagge di Maceió
Pedrinho, il Borussia Dortmund prepara l'offerta
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Dalle partite infinite sulle spiagge di Maceió, sabbia bianca, mare da cartolina, Oceano Atlantico, onde da surf, nord-est del Brasile, 250 chilometri di macchina da Recife, alla maglia bianconera del Corinthians, dove in pochi mesi ha fatto innamorare i tifosi del “Timão”. Si chiama Pedrinho ed è l’ultima invenzione di un calcio verdeoro che ha vinto l’ultimo Mondiale nel 2002 con Ronaldo, ha cambiato sei ct in diciassette anni e sta cercando sempre più spesso i suoi nuovi talenti nel “futsal”. Pedrinho è un’ala: magie, finte, un piede sinistro da illusionista in un fisico da peso piuma. Un metro e 72, agilità, furbizia, leggerezza, cambi di direzione e di marcia, 65 chili sulla bilancia, un pallone che accarezza come un gatto siamese. Difficile da marcare: rapidità, intuito, furbizia, movenze da vecchia ala di un “futebol” romantico che non ragionava mai in base alle formule - al 4-3-3 o al 3-4-1-2 - ma cercava lo spettacolo in un tunnel, in un dribbling, in un colpo di tacco. 

IL PROFESSORE - Ha vent’anni, è nato il 13 aprile del 1998 a Maceió. E’ mancino, però la sua corsia preferita è quella di destra: scatto, tagli, passaggi filtranti, cross. Ha una marcia in più, come sta dimostrando anche nel campionato Paulista, dopo i lampi regalati già nel Brasileirão 2018. E nelle pagelle dei giornali risulta quasi sempre il più bravo del Corinthians. Dalla povertà alle copertine delle riviste, da Maceió agli autografi, senza smarrire l’umiltà: frequenti le sue visite negli ospedali e nelle scuole di San Paolo. Pedrinho è la faccia nuova del calcio brasiliano. Lo sta seguendo anche il ct Tite, una laurea in scienze motorie conseguita all’Università Cattolica Pontificia di Campinas, chiamato il “professore”, radici mantovane, due titoli e una Coppa Libertadores sulla panchina del Corinthians. 

LA STORIA - Il suo nome completo è Pedro Victor Delmino da Silva. Il suo manager è Will Dantas, ex cantante, che ha deciso di lasciare la musica per dedicarsi alla carriera di procuratore e di talent-scout. E’ stato lui a notarlo per primo a Maceió. Pedrinho giocava a “futsal”. Ha trovato diverse porte chiuse, all’inizio, come quella del San Paolo, che decise di non tesserarlo dopo un provino, a causa della statura e del fisico gracile. Si è formato nel Vitoria, allo stadio Barradão, a Salvador di Bahia. Nel 2013 si è legato al Corinthians: una crescita esponenziale a livello giovanile. E’ stato decisivo nel 2017 per la conquista della Copa São Paulo, il torneo Under 20 più prestigioso in Brasile: cinque gol, sette assist, il premio come migliore giocatore, un’intesa perfetta con il centravanti Carlinhos, capocannoniere con undici reti. 

IL MERCATO - Il Borussia Dortmund lavora per portarlo in Germania all’inizio di luglio: 25 milioni di euro sul tavolo per chiudere l’accordo con il Corinthians, che può contare su un contratto firmato fino al 31 dicembre del 2020. Anche l’Inter si era informata su Pedrinho, che sta provando a limare un difetto: segna ancora poco, non arriva quasi mai al tiro, 3 gol e 5 assist in 82 presenze tra campionato e coppe, mentre con i baby trovava la porta più spesso (23 reti in totale con l’Under 17 e l’Under 20). E’ stato lanciato nel professionismo dal tecnico Fabio Carille, ha esordito nel “Brasileirão” l’8 giugno del 2017 contro il Vasco da Gama (5-2) e ha segnato il primo gol nella “Copa Sudamericana” ai colombiani del Patriotas. 


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