Zaracho, dal primo posto con il Racing alla stima di Simeone

E' una mezzala, ha 20 anni, insegue il titolo con il club di Avellaneda e piace all'Atletico Madrid, che potrebbe portarlo in Spagna all'inizio di luglio. E' uno dei giovani più interessanti della nazionale argentina Under 20.
Zaracho, dal primo posto con il Racing alla stima di Simeone
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Avenida de Luis Aragones, Madrid, numero civico 4: potrebbe diventare presto il suo nuovo indirizzo. Qui si trova il Wanda Metropolitano, lo stadio, la casa dell’Atletico. Una somma di indizi lo spinge in Spagna: la stima di Diego Simeone, i contatti frequenti tra i “colchoneros” e i dirigenti del Racing di Avellaneda, primo in classifica e in lotta per il titolo in Argentina con il sorprendente Defensa y Justica, un rendimento in grande evoluzione. Direzione Madrid: a luglio, forse, lo aspetta un aereo per la Liga. Nome: Facundo Matias. Cognome: Zaracho. Ruolo: mezzala, ma anche esterno destro. E’ l’ultimo pezzo di una gioielleria, quella del Racing, che in Sudamerica non tradisce mai: da Milito a De Paul, fino a Lautaro Martinez. Simeone lo ha segnalato all’Atletico Madrid, lo ha fatto studiare dai suoi osservatori, si è fatto preparare diverse relazioni su questo centrocampista completo e moderno, in grado di regalare geometrie e tanta sostanza, lampi da trequartista e chilometri da gregario. Stile e mentalità operaia. Fa funzionare il motore del Racing e della nazionale Under 20, ha preso ottimi voti dai giornali nel Sudamericano Under 20 e nel Mondiale Under 20. 

IL FUTURO - Zaracho si è fatto apprezzare dal Cholo, che può portarlo in Spagna. E piace anche al commissario tecnico Lionel Scaloni, scelto come erede di Jorge Sampaoli e impegnato a ricostruire una “Seleccion” giovane e competitiva dopo le ultime delusioni in Russia. Largo al rinnovamento. E Zaracho fa parte di questo ventaglio di soluzioni in prospettiva, considerando oltretutto che il Racing è un po’ la seconda casa di Simeone: ad Avellaneda ha chiuso la sua carriera da mediano e ha fatto sbocciare quella da allenatore. Ha quasi ventuno anni, è nato a Wilde (in provincia di Buenos Aires) il 10 marzo del 1998, è alto un metro e 71: visione di gioco, destro naturale, “prima tifoso e poi giocatore” del Racing, come ha raccontato spesso nelle sue interviste. Ha conosciuto da bambino il fascino del “Cilindro”, come viene chiamato lo stadio “Juan Domingo Peron”. E’ cresciuto a pane e Racing, anche se a Wilde frequentava la scuola-calcio del Barrio Futuro e dell’Estrella del Sur, dove iniziò a segnare da piccolo Diego Milito. 

4 GOL E 5 ASSIST - Diego Cocca è il tecnico che ha avuto l’intuizione di pescarlo dal settore giovanile. Ma il suo guru è Eduardo Coudet, quattro titoli vinti da centrocampista con il River Plate: la mente di un Racing spregiudicato, senza briglie, sfrontato, che diverte e offre spettacolo, trovando le chiavi del suo gioco nel 4-1-3-2. Coudet ha ricevuto qualche settimana fa anche i complimenti di José Mourinho, che gira il mondo dopo i 22 milioni di liquidazione ricevuti dal Manchester United. Zaracho si muove nella posizione di mezzala destra: maglia numero 28, personalità, 57 presenze e 4 gol (più 5 assist) tra coppe e campionato, lucidità e temperamento. A volte si sposta sulla fascia destra. Il capitano del Racing è il centravanti Lisandro Lopez, 36 anni il 2 marzo, 63 gol nel Porto e 82 nell’Olympique Lione prima di tornare in Argentina, gli ha pronosticato un futuro da big.

L’ATLETICO MADRID - Zaracho ha un contratto fino al 30 giugno del 2022 e può contare su sette tifosi fantastici: il papà Juan, la mamma Ida e le sue cinque sorelle. Ha una figlia, Mia Francesca, di due anni. Le salite sono la sua specialità: «Quando abitavo a Wilde, mi svegliavo a volte alle sei di mattina per andare agli allenamenti”. Valori umani e tecnici, requisiti perfetti, in linea con la cultura di Simeone. La maglia dell’Atletico Madrid può rappresentare un altro premio.


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