C'est la vie - Prendila come viene: la commedia irresistibile che ha incantato Roma

La pellicola del duo di registi campione di incassi "Quasi amici" ha scatenato l'entusiasmo del pubblico romano durante la Festa del Cinema
C'est la vie - Prendila come viene: la commedia irresistibile che ha incantato Roma© AP
4 min

ROMA  - Commedia francese batte quella italiana: 6 a 0. Almeno nel caso di 'C'est la vie - Prendila come viene", l'elettrizzante commedia di Eric Toledano e Olivier Nakache (registi del campione di incassi "Quasi amici") passata oggi alla 12ª edizione della Festa di Roma. Il film, della durata di poco meno di due ore e in sala dal 30 novembre distribuito da Videa, mette in campo un cast eccezionale e una sceneggiatura che lo sostiene senza alcun cedimento. Si tratta di una wedding comedy dove giganteggia Jean-Pierre Bacri, nel ruolo di Max, disincantato organizzatore di matrimoni in guerra con staff, sposi e ospiti in preda a mille follie. Intanto c'è ovviamente un fastoso matrimonio con tanto di sposo, noioso e in preda al desiderio di autocelebrarsi, sposa candida e algida e fotografo, Guy (Jean-Paul Rouve), sesso-compulsivo che, dopo aver scoperto un App di incontri ravvicinati , pensa bene di fare sesso con l'anziana madre di Pierre, (Hélène Vincent).

E non finisce qui: c'è Julien (Vincent Macaigne) uno dei più sfigati dei sostituti cameriere, pagato a nero, che scopre come la sposa sia una sua ex e si spaccia così per parente dello sposo; c'è James (Gilles Lellouche), sostituto frontman di un gruppo musicale, che si trova inadeguato artista per gli stagionati ospiti. E Bacri, vero motore di questo film. Lui di problemi ne ha più di uno: intanto lavora con Joisiane (Suzanne Clément) giovane amante che vuole lasci la moglie; l'imprenditore è poi terrorizzato dei controlli della previdenza sociale (molti dei suoi impiegati sono a nero) e ha poi ha che fare con Adele (Eye Haidara), la sua delfina nell'azienda, piena di parolacce. Infine, i suoi camerieri sono in rivolta per rivendicare il diritto di non mettere la parrucca d'ordinanza sopra la livrea del 700 che sono già obbligati ad indossare e, nel frattempo, la carne del piatto principale è andata a male.

"In Francia questo film ha il titolo 'Il senso della festa' - spiega il regista Toledano a Roma contento di aver saputo che, proprio oggi, 'C'est la vie' ha raggiunto nel suo paese i due milioni di biglietti venduti-, un modo per far capire che bisogna non abbattersi anche ora che sembra che tutto il mondo ci crolla attorno". E ancora Toledano alla Festa di Roma: "In questo film c'è anche l'immagine speculare della Francia di oggi, una cosa che abbiamo ricreato anche con il casting dove abbiamo riunito famiglie d'attori difficili in genere da mettere insieme. In un Paese multiculturale come il mio, oggi più che mai, o si sta tutti insieme o ci si ripiega su se stessi".

Toledano preferisce non confrontare la commedia francese contemporanea con quella nostrana, ma riconosce invece che si è ispirato: "A quella italiana degli anni Sessanta e Settanta. Per 'Quasi amici' - dice - abbiamo guardato a film come Profumo di donna. Io e Nakache amiamo registi come Scola e Risi. Il nostro film - conclude -, raccontando le vicissitudini di un piccolo imprenditore introduce un realismo poetico che fa tornare questo genere, che spesso si perde in cose volgari, nobile. Diceva uno dei giornalisti di Hebdo e vittima dell'attentato alla rivista: 'la risata resta il percorso più breve tra due persone'''.


© RIPRODUZIONE RISERVATA