Esce Geostorm, Gerard Butler: «Il pianeta va salvato subito» 

L'attore ha incontrato a Roma alcuni giornalisti, fra i quali noi del Corriere dello Sport.it, per raccontarci la pellicola uscita nelle sale italiane con Warner Bros: «Non è un film politico ma spiega come se non ci sarà un accordo collettivo fra tutti i paesi il nostro futuro non è più assicurato»
Esce Geostorm, Gerard Butler: «Il pianeta va salvato subito» © ANSA
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ROMA - «Geostorm un film politico? In parte è vero, ma bisogna stare attenti. Quello che dice il film, scritto ancora prima della candidatura di Trump, è che occorre subito porre rimedio al disastro ambientale e che tutti i paesi devono mettersi insieme per farlo». Queste le parole con il quale l'attore e produttore britannico Gerard Butler ha introdotto in un incontro esclusivo a Roma il film "Geostorm" che lo vede protagonista al fianco di Ed Harris. Il disaster movie di Dean Devlin, attualmente nelle sale italiane in 300 copie distribuite da Warner Bros, è un film molto attuale che richiama anche alla folle politica ambientalistica di Donald Trump.

Geostorm racconta come, per tutta una serie di terribili disastri naturali che colpiscono il pianeta, i capi di Stato di 17 nazioni costruiscano una base spaziale, chiamata Dutch Boy, che controlla una complessa rete di satelliti in grado di impedire queste tragedie. Così per alcuni anni non ci saranno più tempeste di proporzioni epiche, tsunami, frane, uragani e terremoti. Ma qualcosa a un certo punto non funziona più, il giocattolo si rompe e alcuni paesi cominciano stranamente a subire di nuovo i danni del disastro ambientale. L'unico modo per arginare tutto questo è scoprirne la vera causa, ma sarà una corsa contro il tempo per lo scienziato Jake Lawson (Butler) e il fratello Max (Jim Sturgess) che coordina le operazioni della Dutch Boy.

Il fatto che ormai l'ambiente sembra essere il tema di molti film, basti pensare ai soli Blade Runner 2 e Valerian, spiega l'attore, «è perché probabilmente questa è una preoccupazione dell'uomo di oggi che sente il riscaldamento globale come una minaccia molto presente. Quello che possiamo fare è solo controllare la situazione e metterci tutti insieme». Il fatto poi che la sua fisicità e il suo personaggio possano far pensare, più che a uno scienziato, a un cowboy dello spazio non lo stupisce più di tanto: «Certo, quando è necessario Jake sa anche essere un cowboy. È un personaggio fuori dagli schemi e quando occorre usa tutti i metodi possibili».

Butler ha anche parlato del cinema italiano: «Lo adoro. ho avuto la fortuna di lavorare con Gabriele Muccino ('Quello che so sull'amore') e ho scoperto un regista dalla grande personalità, un maestro che vuole sempre i sentimenti al primo posto. Sorrentino? Ho molto amato il suo 'Youth' e 'The Young Pope' e mi sono chiesto perché mai non mi abbia invitato a fare Berlusconi in 'Loro', sarei stato bravissimo», ha concluso l'attore. 


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